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Due anni di autogestione, e tanta voglia di avere un nuovo polo per la cultura contemporanea. Ecco una vera e propria chiamata alle arti, che si svolge nella già attiva Torino, che fino al prossimo 22 maggio ospita alla Cavalerizza Reale, spazio un poco abbandonato, di immenso fascino e nella centralissima via Giuseppe Verdi, un gruppo vastissimo di artisti e creativi e che hanno messo in piedi “Here“, ovvero “un progetto a lungo termine che – partendo dalla cura degli spazi che l’accolgono, attraverso la pulizia, il riordino e la tutela degli stessi – destina alla creazione di studi d’artista non tradizionalmente intesi, spazi di lavoro in collaborazione, crescita e innovazione culturale autorganizzata”.
Qualche nome, tra i molti, di artisti e critici che si stanno prestando alla causa? Ci sono Maura Banfo, Elisabetta Benassi, Amedeo Abello, Enrica Borghi, Nicola Malnato, Alessia Bonacina, Claudio Cravero, Piero Gilardi, Alessandro Gioiello, Carlo Gloria, Paolo Grassino, Ernesto Morales, Nunzio, Ornella Rovera, Paolo Peroni, Francesco Poli, Marzio Zorio.
Insomma, tutti i presenti dell’arte torinese riuniti per contribuire ad esprimere idee, per creare spazi di dialogo, e per contribuire ad un’ ottica che consideri il poter fare arte una qualità distintiva, innata, potenziale e potenziabile dell’uomo in un’architettura decisamente simbolica nella città. Perché la sperimentazione è ciò che dà vita ad una città d’arte. E Torino, ancora una volta, lo vuole dimostrare e in parte l’ha già fatto durante la serata di inaugurazione, lo scorso 13 maggio, letteralmente infiammando l’antico edificio di voglia d’arte. Fatevi un giro.