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Erano parecchio ingenui i tattoo di un tempo, quelli che marinai (per rimanere nella facile mitologia dl caso) o galeotti (immagine ancora più retorica) esibivano su bicipiti e pettorali. Ma erano clandestini, per averceli si rischiava pure la galera. Tutt’altra faccenda dai tatuaggi di oggi che, oltre ad essere molto più colorati e carichi di una figurazione debordante, sono un fenomeno di moda. Tant’è che ce li hanno tutti, senza distinzione di classe, sesso, età e cultura. Spesso in tutto il corpo.
Prima, nonostante fossero un po’ naif, erano molto più trasgressivi. In America cominciarono a diffondersi dopo che furono depenalizzati e un artista, Jonathan Shaw, era una vera autorità nel campo. Aprì il suo primo studio a New York negli anni Sessanta e fuori c’era la fila.
La storia e le immagini del tattoo americano sono raccontate in un libro uscito di recente, Vintage Tattoo Flash.