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Trasformista, camaleontica? Definizioni insufficienti. Certo che Cindy Sherman lo è, ma è anche molto altro. È il nostro specchio impietoso. È tutti i volti e le vite che possiamo assumere e vivere. È il nostro occhio critico, che ci scruta e ci restituisce davanti a noi, esattamente come fa uno specchio. È la nostra storia, anche quella dell’arte, che lei riesce ad incarnare con abilità sorprendente. Ed è la nostra storia recente, quella dei 15 minuti di celebrità che non si negano a nessuno e che lei mostra mettendo in scena la banalità dei nostri volti e comportamenti. È l’uomo, e la donna, senza qualità. È l’io moltiplicato da milioni di occhi meccanici. Ed è una ricercatrice indefessa, che a 62 anni non molla e continua a cercare nuovi volti, nuove storie cui prestare il suo volto e il suo corpo.
Da sabato 11 giugno fino al 2 ottobre 120 opere di Sherman sono al Broad Museum di Los Angeles, nato dalla collezione privata di Eli Broad, per la mostra “Imitation of life”. Mai titolo fu così azzeccato.
Non basta truccarsi per essere qualcun altro… Bisogna vivere l’essere altro. Mi dispiace ma la sherman i suoi 62 li dimostra eccome