Il fantasma della Brexit aleggia nel mercato dell’arte, spaventando compratori e case d’asta. Il referendum che interroga oggi i britannici sull’uscita dall’Unione Europea ha avuto un impatto non indifferente sulle vendite di opere d’arte, soprattutto per le due “big” Sotheby’s e Christie’s. Le due case d’asta come da tradizione puntano molto sulle vendite di fine giugno, che quest’anno si svolgeranno proprio dopo la votazione. Gli esperti di settore giudicano i dubbi dei compratori una conseguenza inevitabile del referendum, che ha generato un’incertezza nel mercato dannosa anche per le transazioni di opere d’arte. Le vendite per il mese di maggio nella sola New York sono calate di oltre il 50 per cento rispetto all’anno passato, scatenando il panico tra i venditori più importanti. A peggiorare la situazione la dipendenza del mercato dell’arte dal prezzo del greggio e dalla borsa, elementi che hanno messo in luce tutte le fragilità di un sistema legato sempre di più ai grandi capitali. (Giulia Testa)
_523x300.jpg "Shirin Neshat e le artiste iraniane, a New York")
