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Ultimamente l’acqua va forte nell’arte. E si va dalle folle oceaniche richiamate sulle acque del Lago d’Iseo per camminare sulla passerella dorata di Christo al freddo oceanico che ha ospitato l’ultima, generosissima esibizione di Ludovico Einaudi.
Il pianista ha suonato “Elegia per l’Artico” composta per l’occasione con il suo pianoforte a coda, trasportato nella stiva della nave di Greenpeace Arctic Sunrise, su una piattaforma installata sullo sfondo del ghiacciaio Nordenskiöld (a Svalbard, in Norvegia), che si sta sciogliendo per effetto del surriscaldamento climatico. Il tutto nel Mar Glaciale Artico, a temperature quindi impossibili, ma sul “palco migliore del mondo” a detta di Einaudi, che ha definito la sua esperienza “grande” e preziosa per “capire la purezza e la fragilità di questa zona”, sebbene con un pubblico pari allo zero.
Ma il gesto dimostrativo, sposando la causa di Greenpeace, è notevole e l’immagine di questa performance ancora di più.