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01
luglio 2016
Niente foto di fronte all’arte
Il fatto
E che succede quando l'Iphone si blocca e non scatta e non registra video e non invia messaggi whatsApp? Il disastro psicofisico, in certi casi, l'isteria. Ebbene, pensate se fra qualche tempo non vi si bloccherà in automatico, magari a un concerto, o ad un museo. Storia vera. E meno paurosa del previsto
di redazione
Le pagine facebook dei vostri contatti sono talmente piene di “eventi” che state pensando all’eliminazione coatta di “amici”? Non tollerate più di cedere il passo, nei musei, a chi si pianta davanti a una qualsiasi opera, e dopo averla fotografata, immediatamente scappa senza nemmeno rivolgergli un insufficiente sguardo ad occhio nudo?
Bene! Forse è arrivato il momento che stavate aspettando!
Apple ha infatti ottenuto l’approvazione per un brevetto sottoposto all’attenzione dell’apposita commissione nel 2009: di che si tratta? Di una speciale tecnologia applicabile alle fotocamere digitali e basata sui raggi infrarossi, che potrebbe impedire al telefono di scattare foto o effettuare riprese in luoghi dove si può violare il copyright o la privacy delle persone, aeroporti compresi.
Significherà, in sostanza, rimappare di nuovo il pianeta secondo nuovi canoni, e ancora una volta – tramite il nostro caro smartphone – essere sempre più riconducibili, quasi al millesimo, nel luogo in cui ci troviamo, scoprendo chi stiamo ascoltando, cosa stiamo vedendo e magari tentando di immortalare.
Il motivo principale? Sembrerebbe quello di frenare il fenomeno dei video musicali messi online praticamente in diretta sui social, grazie allo streaming di Facebook Live e Periscope.
Oltre a questo, che sinceramente lede gli aventi diritto ma decisamente meno chi non può essere ad un concerto, non sarebbe poi una così brutta idea tornare a godere dal vivo di performance e tecniche pittoriche, paesaggi incantati su tela e affini. E da questa parte ci sono alcune dive della musica, da Adele a Gianna Nannini fino a Prince, che chiedeva la rimozione dei video non ufficiali da Youtube.
Sarebbe in effetti una bella lezione di civilità nei confronti di chi intralcia il concerto altrui con il proprio schermo, e di chi non si rende conto che un museo non è una gara a chi “spara” foto alle opere più velocemente, ma qualcosa che richiederebbe un po’ di tempo e “ascolto”. E se fosse davvero così, di nuovo, Apple sarebbe in grado di scrivere una nuova fetta di storia della comunicazione, ai tempi della “sharing culture”. (MB)