05 luglio 2016

Pericolo artisti sciolti

 
E ci risiamo: le autorità iraniane hanno confiscato il passaporto dell'artista vivente più famoso del Paese mediorientale: Parviz Tanavoli. Spiegazioni? Nessuna. O forse, ancora una volta, sono racchiuse nell'arte

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Il libro si intitola European Women in Persian Houses. L’autore è Parviz Tanavoli, che oltre ad essere scrittore è anche scultore e, sicuramente, l’artista vivente più conosciuto d’Iran. Che succede? Normale amministrazione, verrebbe da dire: una persona influente nelle arti è stata trattenuta a forza nel Paese, con il passaporto ritirato. Già, perché Tanavoli doveva partire per Londra, da Teheran, per raggiungere il British Museum, dove avrebbe dovuto proprio tenere un reading. E invece nulla. A nulla sono valse le dichiarazioni di “non politica”, a nulla le richieste di spiegazioni, a nulla lo sfogo di essere “solo” un artista. Divieto di imbarco.
Non è la prima volta che al 79enne noto per le sue sculture in bronzo raffiguranti la parola “heech” (che significa “niente” in Persiano), e che ha dedicato anche dei pezzi al leone Cecyl, salito alla ribalta delle cronache qualche mese fa per essere stato ucciso e sbattuto sui social, accadono questi incidenti: nel 2014 alcune sue opere sono state danneggiate e sequestrate. 
Ma allora, qual è la colpa? Sarà che si tratta non solo di un artista ma di un vero e proprio storico dell’Iran? Sarà che insieme al suo profondo amore per la cultura persiana non c’è la voglia di tacere verità? Sarà che, nonostante un passaporto dalla doppia nazionalità iraniana-canadese un cane sciolto è sempre uno strano pericolo, che potrebbe abbaiare laddove non è concesso? (MB)

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