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Più che una foto è un gioco. Un gioco che ha che fare con l’arte e che, con un certa leggerezza, sembra dar ragione a quella vecchia ma sempre seducete idea che l’arte prefiguri la realtà. E che sia una narrazione del reale più potente e più efficace di tanti altri linguaggi.
Insomma, senza farla cadere troppo dall’alto, eccoli qui: Obama che se la ride come il protagonista del disegno di Alfred E. Neumann. Putin con il labbro un po’ piegato e l’espressione imperscrutabile (chissà a quali diavolerie sta pensando) come il ritratto del re Luigi XII fatto da Jean Perréal. Hilary Clinton assorta come la signora dipinta da Wermeer, con un po’ di anni di differenza, ma pazienza. Il golden boy Mark Zuckerberg pensoso e imbambolato come il Filippo IV di Velazsquez. E il tondo Boris Johnson, ex sindaco di Londra e fautore della Brexit (mannaggia a lui) che somiglia tanto al suo conterraneo William Turner, presentato qui in un celebre autoritratto.