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Non c’è niente da fare, non ci si salva dai Pokemon. Anche se uno se ne vuole stare alla larga, anche se tu non trovi loro, loro trovano te.
Accade in Louisiana, nel Lower Garden District di New Orleans. Dove gli abitanti sono andati a dormire tranquilli, ma al loro risveglio hanno trovato una scultura che prima non c’era e che raffigura l’invenzione giapponese più pervicace e fortunata degli ultimi anni.
Passato l’iniziale stupore, è successo quello che ci si aspetta da una storia del genere: tutti a farsi foto e selfie sotto la panciuta scultura. Che non è come un disegno di Banksy, che magari lui fa in pochi minuti. Qui ci vuole il montaggio dell’opera, la messa in sicurezza della stessa e del piedistallo. Insomma, un’operazione un po’ complicata. E che rimane anonima. Alla prossima puntata del tormentone Pokemon.
tutta invidia, la realtà multimediale secondo me è un fantastico esempio di come l’arte contemporanea si miscela con la vita, anzi questa è arte che conquista, altro che le vecchie e ritrite forme del fare antico, i noiosissimi musei, la banalità oggettuale del contemporaneo promosso da certi filoni critici …