02 settembre 2016

Il cuore ha sempre ragione?

 
In Svizzera, in queste ore, si è aperto il caso della deputata socialista Lisa Bosia Mirra, accusata - in parole povere - di favorire l'immigrazione clandestina. In prima persona la politica avrebbe aiutato dei minorenni ad entrare nel Paese elvetico, sollevando un vespaio e un caso

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Vengono alla mente, di fronte a questa storia, gli episodi in cui le famiglie italiane aiutavano – durante il Secondo Conflitto Mondiale o nel periodo della resistenza – i disertori a nascondersi, o i partigiani a farsi strada. Oggi sono definiti eroi, ma all’epoca?
E chi è oggi una deputata socialista di un Paese “perfetto” come la Svizzera che aiuta alcuni minorenni a varcare il confine e che denuncia le violazioni dei diritti dei migranti da parte delle autorità sul confine italiano? Un’eroina o una criminale? Una donna di cuore? Una persona lungimirante che ha capito che con i confini chiusi non si andrà da nessuna parte? Oggi come oggi non lo sappiamo. Ci affidiamo al nostro sentimento, alle nostre idee, al nostro credo: c’è chi crede – come la Spagna – dove su tanti palazzi ufficiali da una parte all’altra del Paese sono alla luce del sole striscioni che riportano “Welcome Refugees”, e chi invece pensa che ognuno debba stare a casa propria, e buonanotte al secchio. Guerre, carestie, diritti calpestati? Sotto a chi tocca. D’altronde in Europa è successo poco più di settant’anni fa. Per quale motivo abbia agito in questo modo Lisa Bosia Mirra, 43 anni, presidente dell’Associazione Firdaus, fermata mentre accompagnava in territorio elvetico quattro migranti minorenni, non lo sappiamo ma possiamo intuirlo. L’accusa formale, in tutti i modi, è di essere un “passatore”, ovvero di operare il favoreggiamento all’entrata illegale. Non è mai il posto giusto, l’illegalità.
Come non sempre sono giuste le leggi che scrive l’uomo, che puntualmente vengono cambiate, tagliate, ampliate. Ma che non sono veloci come la mutevolezza del mondo: cosa sarebbe stato, e cosa sbagliato, forse ce lo dirà la storia. Per ora possiamo intuirlo. (MB)

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