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Compaiono nei luoghi più inaspettati, i suoi uomini di ferro. Spesso delle stesse dimensioni del suo corpo, a volte invece autentici giganti.
Antony Gormley ci ha insomma abituato alle sue sculture collocate nelle prospettive più impensate: in riva al mare, in una vallata, in un museo, in cima a un grattacielo, seminando il panico, perché fu scambiata per un uomo che si voleva gettare nel vuoto.
Ora la sua ultima creatura, Object, in ferro massiccio come le altre e ricalcata sul suo corpo, è sospesa all’ingresso della National Portrait Gallery di Londra, la sua città. In attesa che il 5 ottobre si inauguri una mostra dedicata ai suoi disegni e acquarelli.
Un benvenuto particolare? Un’idea del museo come luogo dove tutto può accadere? Chissà. Per ora Object se ne sta li. E penzola.