Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Se c’è un posto a New York che odora (o puzza) di dollari, i tanti e grassi della Borsa di cui aggiorna le quotazioni in tempo reale, e quelli meschini e trash dei negoziacci zeppi di turisti, è Times Square. La piazza dove tutto sembra essere in vendita, perché tutto è trasformato in pubblicità.
Ma Times Square, che un tempo aveva anche un suo che, non è solo commercio oriented. Fino al 30 settembre tutti i giorni, dalle 12 a mezzanotte, un paio di grandi schermi si illuminano senza pubblicizzare niente, ma raccontano di arte. Sui monitor scorrono le immagini di Tantris (Young Tristan), progetto realizzato da Elizabeth Peyton e Kristian Emdal che rientra a sua volta nel progetto Midnight Moments sostenuto da Times Square Arts, prova evidente che la piazza più famosa di New York sa fare anche altro, oltre che vendere.
Nella fattispecie Tantris (Young Tristan), che parla del giovane Tristano ed è il prologo di Tristano e Isotta di Wagner, è stato concepito per l’imminente messa in scena di questa opera al Metropolitan.