16 settembre 2016

Anche Times Square ama l’arte

 

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Se c’è un posto a New York che odora (o puzza) di dollari, i tanti e grassi della Borsa di cui aggiorna le quotazioni in tempo reale, e quelli meschini e trash dei negoziacci zeppi di turisti, è Times Square. La piazza dove tutto sembra essere in vendita, perché tutto è trasformato in pubblicità. 
Ma Times Square, che un tempo aveva anche un suo che, non è solo commercio oriented. Fino al 30 settembre tutti i giorni, dalle 12 a mezzanotte, un paio di grandi schermi si illuminano senza pubblicizzare niente, ma raccontano di arte. Sui monitor scorrono le immagini di Tantris (Young Tristan), progetto realizzato da Elizabeth Peyton e Kristian Emdal che rientra a sua volta nel progetto Midnight Moments sostenuto da Times Square Arts, prova evidente che la piazza più famosa di New York sa fare anche altro, oltre che vendere.
Nella fattispecie Tantris (Young Tristan), che parla del giovane Tristano ed è il prologo di Tristano e Isotta di Wagner, è stato concepito per l’imminente messa in scena di questa opera al Metropolitan.   

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