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La storia tra Ulay Laysiepen e Marina Abramović torna sulle pagine dei giornali, e in questi giorni i rapporti tra i due sembrano inasprirsi. Ieri una corte olandese ha disposto che Marina dovrà pagare 250mila euro all’ex compagno per la violazione di un contratto firmato nel 1999 su alcuni lavori condivisi creati tra il 1976 e il 1988, quando la loro decennale relazione, artistica e sentimentale, si concluse platealmente in una struggente performance sulla Grande Muraglia Cinese.
Secondo l’artista tedesco, Abramović avrebbe portato alcune opere in diverse gallerie presentandosi come unica autrice, lavori che invece sarebbero frutto della collaborazione tra i due. La performer serba avrebbe inoltre mentito sui prezzi di vendita pagando l’ex amante solo in quattro occasioni in sedici anni.
«Sono stato costretto – ha dichiarato Ulay – a difendere la mia eredità, i miei diritti morali in quanto co-autore, e il mio diritto a ricevere quel che mi spetta dalla vendita di queste. Spero che ora potremmo stare in pace e trattarci con rispetto, lasciarci alle spalle questa causa e lavorare insieme per promuovere la nostra eredità artistica condivisa». Chissà se Marina sarà d’accordo a sotterrare l’ascia di guerra, dopotutto per lei 250 mila euro saranno poco più che spiccioli. (gt)