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Zaha Hadid è scomparsa nella scorsa primavera, ma la sua visionarietà, le sue creature che non somigliano a nessun’altra, non sono morte con lei.
Quella che vedete è la risistemazione della nuova Casa Portuale di Anversa firmata dal suo studio Zaha Hadid Architects e fresca di inaugurazione. Un edificio, un’invenzione piazzata sopra il vecchio complesso che, sinuoso e come lanciato verso il mare, quasi però lo schiaccia, lo offende, lo esaspera. Come se a qualcuno venisse piantato sulla testa un magnifico ma ingombrante cappello o come – è sempre accaduto e a quanto pare accade tuttora – una architettura preesistente, un prezioso tempio greco per esempio, venisse “sfrattato” da un’altra architettura, una bella chiesa cristiana per esempio, che lo ingloba e lo sovrasta.
Zaha Hadid era fatta così, anche squisitamente arrogante. E anche per questo era una grande.