Stay hungry, stay foolish. Il mantra di Steve Jobs funziona ancora? Pare che la stella del grande inventore di Apple, in realtà, stia arrancando e non poco dalle parti di Cupertino, nonostante la “Mela” sia ancora la più grande società al mondo per valore di mercato, e anche per influenza.
Lo dicono gli esperti, e le analisi di mercato: iPhone e iPad non solo vanno incontro alla progressiva saturazione del mercato, ma per la prima volta nella storia, nel corso dello scorso semestre, le vendite sono state in calo rispetto agli anni scorsi. E l’Apple Watch non è diventato un prodotto di grande successo e tendenza come lo sono stati i suoi predecessori. Mance del genio, e Tim Cook, il successore di Jobs, sembra non avere lo stesso mordente del genio portato via da un cancro al pancreas a soli 56 anni.
E ora che i social media, facebook e il mondo del web in generale si appresta al commiato postumo, da Apple quel che si rischia è di non riuscire ad inventare più il futuro. Troppo avanti, forse, rispetto a quello che è stato, tant’è che si finisce per restare indietro e chissà che al posto del gigante californiano tra altri cinque anni non possa esserci una nuova “casa” a farla da padrone.
Certo, siamo ben lontani dai “quindici minuti di celebrità”: Jobs e le sue creature resteranno nella storia, ma potrebbero in qualche modo diventare – in men che non si dica, colpa della compressione del tempo nella tecnologia – dei veri e propri antenati a cui guardare con rispetto, magari per qualche intuizione da sviluppare come si sviluppa una App. E nonostante le promesse sull’aumento della privacy dei propri utenti, forse Apple dovrà pensare a come concretizzare un nuovo sogno di modernità. (MB)
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