10 ottobre 2016

Cosa ci è piaciuto a Frieze. E cosa vende

 

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Un team di esperti ha giudicato e dichiarato che il premio per lo stand migliore di tutta la fiera va a kurimanzutto, galleria messicana, per la presentazione insolita delle opere di Roman Ondak, Leonor Antunes, e Gabriel Orozco, che inviata ad una rilettura delle loro opere. 
Siamo d’accordo, un booth molto ben costruito, ma decisamente uno fra molti. Grande successo per Hauser & Wirth che a Frieze gioca con i frequentatori della fiera e propone loro sempre graditissime sorprese, stavolta lo stand si è trasformato in uno studio d’artista, con 140 lavori di 47 artisti, con prezzi che vanno dai 3mila ai 3,5 milioni. Tra queste sono state vendute opere di Picabia, Moore e Berlinde de Bruyckere
Molte le gallerie che hanno presentano opere da museo, tra queste la Galerie Buchholz, protagonista della sezione dedicata agli anni ’90, che ripropone (e vende) la prima mostra che Wolfgang Tillmans realizzò nel 1993 negli spazi della galleria a Colonia. 
Nella stessa sezione anche lo stand di Anthony Reynolds che ripropone Ray’s Laugh progetto che Richard Billingham espose per la prima volta negli anni 90 e che ancora oggi possiede una forza incredibili. Gli scatti raccontano la famiglia del fotografo il cui padre era alcolizzato e la madre obesa. 
Molti lavori da muro e molte opere piccole come quelle scelte da Timothy Taylor e da Tanya Bonakdar che presenta un paio di Tomas Saraceno che potrebbero entrare anche in un piccolo appartamento di Londra.
Nella sezione Focus diverte e stupisce il lavoro del collettivo Lloyd Corporation per la galleria londinese Carlos/Ishikawa, che ricrea un internet cafe come ce ne sono sempre di più nelle grandi metropoli, parte dell’opera anche degli attori che interpretano il ruolo di venditori ambulanti sparsi nelle altre sale della fiera.
Ottimo lavoro anche per alcune gallerie dell’area mediorientale e mediterranea come la galleria Rampa di Istanbul, Sfeir-Semler di Beirut che punta molto su Walid Raad, dopo il successo della sua mostra al MOMA, e la galleria di Atene The Breeder con i lavori di Angelo Plessas e la nuova stella della scena greca Zoë Paul, scoperta solo due anni fa dalla direttrice della galleria. Una ventata d’aria fresca in una fiera molto conservatrice, a causa di un mercato molto più attento ai grandi artisti moderni, a cui è dedicata l’intera fiera Frieze Masters che tra Picasso da 20 milioni, Magritte e Stella avvicina di più i direttori dei musei che i collezionisti. (Roberta Pucci)

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