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Lui, Adrien Mondot, è un artista multimediale. Lei, Claire Bardainne, è artista e scenografa. Entrambi francesi e insieme dal 2004, sperimentano l’incontro tra danza, tecnologia e paesaggio astratto. Ma la cifra è onirica, dove il sogno è popolato di pixel, di suoni creati al computer, di immagini virtuali che si mischiano a brani di realtà.
Pochi giorni fa sono andati in scena a Mosca e tra poco arrivano in Italia, nell’ambito di Romaeuropa Festival, portando il loro bagaglio sospeso tra reale e surreale. Dove lo spazio cambia costantemente in virtù della danza.
Un modo abbastanza nuovo per verificare le possibilità dei mondi virtuali, quando questi non significano solo manipolazione dell’immagine, ma creazione di ambienti che prima semplicemente non c’erano.