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Addio Equitalia, norme fiscali da cambiare, tanta roba da fare. Il Premier Renzi annuncia cambiamenti epocali in fatto di normative rispetto alla tassazione degli italiani, e speriamo non siano boomerang, visto che a mancare alle casse dello Stato – per il quadriennio 2010-2014 – sono oltre 88 miliardi di euro.
Una cifra da impallidire, che nel 2016 è stata un poco recuperata.
Come facciano gli italiani ad evadere non è così facile capirlo, ma quel che è assolutamente in evidenza è che così come sono strutturare le leggi vanno davvero cambiate, e forse eliminate. Già, perché poco normale il fatto che il gap relativo ai conti di Irpef da lavoro autonomo e da impresa, Ires, Iva e Irap, e quanto effettivamente versato alle casse italiane sia così alto.
La stima è contenuta nella Relazione sull’evasione fiscale e sull’economia sommersa predisposta dalla Commissione istituita con decreto del ministro dell’Economia. Eh già, il Ministero dell’Economia in primis forse dovrebbe studiare qualche soluzione, specialmente perché è l’IVA il capitolo più spinoso: le care aliquote che in Italia sono a oltre il 20 per cento “fatturano” un evaso di quasi 40 miliardi (l’indagine, in questo caso, parla solo del biennio 2012 e 2013).
In tutti i modi, sapete, se dividiamo questa enorme cifra per gli abitanti del Paese, viene fuori che ognuno di noi evade per circa mille e 400 euro. Peccato che qualcuno, questi mille e rotti euro, se li sogni, mentre per qualcun altro siano poco più che bruscolini, e che di certo non evada per necessità.
Allora, come li copriamo questi buchi, cari Signori dell’Economia e dello Sviluppo, e illustri colleghi? Come si ferma questa piaga, e come si può iniziare – perché è da qui che bisognerebbe partire – a far pagare “il giusto” senza strozzare né ricchi, né poveri? (MB)