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Si chiama Janis Petke, e ha deciso di conquistare il mondo. Come? Con Google Earth, ovvero l’applicazione che ci permette da monitor o smartphone di “navigare”, nel vero senso della parola, a volo d’uccello sul nostro pianeta, o tra le strade delle nostre città (con Google Street View).
Petke, invece, ha deciso di creare dei Piccoli pianeti, rielaborando le immagini raccolte sul web con Photoshop, e rendendole sferiche. Un lavoro certosino, quasi una miniatura alla Escher, per un mondo dove ritroviamo La Sagrada Familia, per esempio, o una serie di vette alpine, o un pianeta-aeroporto. Una surrealtà, che ci racconta anche di quanto ormai sia “piccolo” il mondo, specialmente dopo la virtualità della geografia, della morfologia, della topografia.