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Unisce una delle più antiche tradizioni cinesi: l’uso della polvere da sparo e i fuochi d’artificio, con l’immaginario e temi contemporanei. E su questo Cai Guo-Qiang ha costruito la sua arte che, nel 1999, è stata premiata col Leone d’Oro alla Biennale di Venezia.
Rampollo di una famiglia di mandarini, l’elegante Cai Guo-Qiang che da anni fa la spola tra Cina e America senza aver imparato una sola parola di inglese, anni fa mandò in tilt la Tate Modern di Londra perché durante una sua performance aveva preso fuoco un pezzo di cornicione del museo.
Ora è protagonista del documentario Sky Ladder: The Art of Cai Guo-Qiang dove è riuscito a creare una scala, di fuoco ovviamente. Alta più di mezzo chilometro, si arrampica sul per il cielo tra mille fiammelle. Più prosaicamente, in Italia, ci accontentiamo dell’installazione di 99 lupi imbalsamati che corrono e si schiantano contro un vetro presentata alla “Fine del mondo” per l’inaugurazione del Pecci di Prato.