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Lei è della Guyana, ha 51 anni e una ex modella, e una donna d’affari. Lui si chiama Deir Tosetti Dos Santos, nato in Brasile e di professione parrucchiere. Sono le due figure chiave degli ultimi sviluppi di quel Paese che è la Gran Bretagna, che con l’Alta Corte hanno presentato ricorso alla Brexit, e a Theresa May dunque, invocando il fatto che il governo non poteva invocare l’applicazione dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona senza l’approvazione del Parlamento.
E così, ecco i due stranieri, pronti a mettersi in campo contro una scelta da tutti giudicata scellerata, e che hanno già ricevuto a turno minacce di morte e di stupro, e a turno sono già stati eletti da chi in Europa ci vuole rimanere “donna e uomo del secolo”.
Sarà forse un tantino esagerato, ma quel che è certo è che in questa campagna (che loro dichiarano non politica, perché non vuole rimettere in discussione il risultato del referendum, ma solo difendere un principio costituzionale), hanno scompigliato certamente le carte di un futuro che qualcuno dava già per scontato, ma che – appunto – si sta rivelando davvero incostituzionale. La May, dal canto suo, si è affrettata a dire che dopo questa novità nulla cambierà nei programmi, e ha annunciato ad Angela Merkel che i tempi di uscita dall’unione saranno rispettati. E invece, in realtà – stando alle cronache – il corso della Brexit è in realtà appeso al giudizio d’appello, che comunicherà a gennaio il verdetto di appello. E allora, cara Theresa, se non avrai ragione forse qualcuno inizierà a invocare un’altra uscita. (MB)