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Senza il punto interrogativo la frase era parte della celebre opera di Magritte raffigurante una pipa. Ma qui il punto interrogativo è d’obbligo perché non si tratta dell’inganno delle immagini su cui lavorava l’artista belga, ma della creazione di oggetti, animali ed altro tramite la sovrapposizione di altri oggetti e immagini che non avrebbero niente a che fare le une con le altre.
L’idea, non nuovissima, ma sempre funzionante, si deve al designer egiziano Mohamed El Nagdy che, giustapponendo elementi spuri, crea oggetti verosimili. Chissà che ne direbbero quegli scienziati e teorici dell’arte che si scervellano sulla presunta capacità di pensiero degli oggetti, un po’ bistrattati in questo caso. E chissà, semmai fosse vero, come la prenderebbero gli oggetti stessi.