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Dopo le stagioni a Roma e il trasferimento a Torino, in via Arnaldo da Brescia, non lontano dal Lingotto e dallo Stadio Olimpico, Giorgio Galotti cambia di nuovo sede e da ieri sera la galleria è al 16 di via Beinasco, zona Dora, sopra Porta Palazzo e a due passi dal Museo Ettore Fico. Uno spazio che sarà solo dedicato agli artisti; una vera e propria base espositiva, senza gli aspetti “burocratici” della galleria.
E per l’occasione, fino al prossimo 30 aprile, nei nuovi spazi è in scena la prima personale di Piotr Skiba.
Due opere in dialogo, una in dimensioni ambientali e una in scala ridotta: “Con questa mostra l’artista entra in uno spazio neutro e immacolato nello stesso modo in cui questi oggetti entrano a far parte dell’atmosfera terrestre, adagiando le opere nell’ambiente della galleria, eludendo il concetto di “esposizione” per sfruttare la possibilità di renderle fortemente connesse alla realtà in si cui trovano”, si legge nell’introduzione.
Skiba, classe 1980, per questa mostra parte dai tessuti industriali di rame, che hanno subito processi di ossidazione e combustione stravolgendone la forma e la colorazione, per arrivare alla scultura tradizionale in bronzo, collocata al centro di una parete come un oggetto sacro e onirico.
Una riflessione anche sui materiali utilizzati e abbandonati dall’industria moderna, che a contatto con l’ambiente assumono nel tempo delle forme sinuose, “integrandosi” alla superficie terrestre, nell’evoluzione di alcuni vecchi processi artificiali che sembrano assumere toni naturali, completamente avulsi dalla loro originaria funzione.