17 marzo 2017

Fino al 25.III.2017 Alis Filliol / Invernomuto, The Ifth of the Oofth Pinksummer goes to Rome (temporary space), Roma

 

di

Grumi della storia, di questi parla Invernomuto – al secolo Simone Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi – raccontando in un’intervista il lavoro site-specific presentato per il temporary space della galleria genovese Pinksummer, che dopo la grande inaugurazione con Tomas Saraceno porta avanti la programmazione della sua vetrina romana in Via del Vantaggio. Da sempre impegnato nella ricerca impregnata di Storia, il duo presenta ancora dei lavori che rimandano alla figura di Haile Selassié, in particolare alla sua ultima visita in Italia risalente al 1970. Due grandi superfici di moquette rappresentano la posizione dell’aereo privato del Negus a Ciampino, l’altra la deposizione della corona d’alloro presso il monumento del Milite Ignoto. La mano di Topolino in Abissinia che spunta dalla parete come a dare la sua benedizione. Un momento della storia viene trasfigurato attraverso una ‘seconda narrazione’ – così come la definisce Invernomuto in primis – che amalgama ‘reale e sovrareale’. E’ possibile schiacciare questi resti di eventi scritti nel tempo, è possibile varcare le lastre di moquette mai identicamente liscia nella sua superficie consci di attraversare ‘quello che resta’ da un passato non troppo lontano dalla nostra contemporaneità. 
“The Ifth of the Oofth” è una moltiplicazione al quadrato, in cui a ripetersi non è solo il doppio dell’artista stesso che lavora in coppia a formare un duo, ma quella realtà espansa che porta a una moltiplicazione in scala dell’oggetto e che fa dello spazio espositivo fatto di architetture molteplici. Il titolo stesso della mostra rimanda ad un senso di espansione riverberata: ispirato da un racconto di fantascienza firmato Walter Tevis del 1957, The Ifth of the Oofth raccoglie in sé anche una doppia personale e lo stesso sdoppiamento della galleria, invitata a partecipare al progetto di residenze per gallerie GATE. 
Il lavoro di Alis Filliol per questo progetto, invece, prende origine da lavori che Respino e Gennarino realizzano separatamente e che vedono poi interagire – ancora una volta l’idea di moltiplicazione al cubo – non solo l’uno con l’altro, ma anche con il contesto venuto a crearsi dalla presenza in mostra di Invernomuto. L’attenzione è focalizzata sull’atto del guardare e dell’essere guardati, l’uno ad opera dello spettatore stesso che si mette in comunicazione con l’opera, l’altro ad opera delle installazioni stesse (fotografie e sculture) che sembrano spiare l’osservatore. Figure scultoree intrecciate sul loro stesse, ripiegate come impegnate in una solitaria riflessione distaccata dalla realtà, come nel tentativo vano di rifugiarsi nell’atto stesso di essere spiate dagli occhi dei passanti; il negativo dell’immagine della Val di Susa che corrisponde alla vista che i due artisti hanno ogni giorno dal proprio studio.
In una costruzione teatrale dello spazio espositivo il risultato è quello di una eco che lascia scambiarsi tra interno ed esterno sguardi ripetuti che sottolineano l’attrazione che l’oggetto e l’immagine esercitano sull’occhio di chi guarda. Un rimbombo di energia, un rimbombo di storia, in questa mostra fortemente onomatopeica in cui linguaggi diversi si incontrano, trovano un loro punto comune e convivono perfettamente nella stessa dimensione in cui un duo di artisti presenta al pubblico l’altro e viceversa, in una continua danza senza soluzione di continuità.  

Alessandra Caldarelli
mostra visitata il 25 febbraio 2017
Dal 7 febbraio al 25 marzo 2017
Alis Filiol / Invernomuto, The Ifth of the Oofth
Pinksummer goes to Rome (temporary space)
Via del Vantaggio, 17a – Roma 
Orari: da martedì a sabato  dalle 15.00 alle 19.30 
Info: info@pinksummer.com; www.pinksummer.com 

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