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Oltre 3000 specie vegetali suddivise in 7000 varietà. Piante tropicali, grasse, aromatiche, alberi mediterranei e da agrumi, diffuse su un territorio di 600 ettari. Radicepura, a Giarre, costa orientale della Sicilia, tra l’Etna e il mar Ionio, è un paradiso naturale, pazientemente costruito dalla famiglia Faro nell’ultimo mezzo secolo e, con i suoi 26.000 metri quadri di terminal di carico, centro congressi e deposito di mezzi, è anche un avanzato centro di formazione agraria e di ricerca orientata allo studio della biodiversità. Da quest’anno aperto anche all’arte, con la prima edizione del Garden Festival del Mediterraneo che, dal 21 aprile al 21 ottobre, coinvolgerà garden designer e paesaggisti nella realizzazione di 14 giardini usando, come materia prima, le piante coltivate sul luogo. Un lavoro complesso, che coinvolge più sensi, diversi punti di vista e un ampio ventaglio di professionalità, dalla tradizione latina dell’ars topiaria, la potatura geometrica di arbusti e alberi, alle punte più avanzate dell’architettura del paesaggio. «Il Mediterraneo è uno dei grandi cantieri dell’umanità in tutti i sensi del termine: ecologia, culture, economie, conoscenze, vivere insieme», dice Pablo Georgieff, direttore artistico del festival.
I giardini saranno creati da garden designer di fama internazionale, come Michel Péna, Stefano Passerotti, James Basson, Kamelia Zaal. Altri saranno realizzati da sei giovani paesaggisti, selezionati tramite una call internazionale che ha visto la presentazione di 200 domande provenienti da 10 Paesi diversi. Altri ancora saranno incentrati su un tema, come La Macchia, una sorta di giardino-specchiante, L’anamorfosi, realizzato da François Abelanet con Michel Péna, in collaborazione con l’Institut du Monde Arabe di Parigi, Il Vaso Italia e l’Orto didattico. Nel parco botanico saranno allestiti anche interventi artistici site-specific di Emilio Isgrò e Alfio Bonanno, mentre la galleria catanese Collicaligreggi curerà una mostra fotografica sul mondo della botanica. Senza dimenticare incontri di approfondimento sui temi del paesaggio, in particolare quello mediterraneo, e soprattutto piacevoli passeggiate lungo i sentieri ricavati tra la vegetazione profumata. Bello da vedere e anche da sentire.
In alto: giardino di François Abélanet, Studio COLOCO, Pablo Georgieff. Foto di Francesca Borrelli