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21
maggio 2017
Fino al 28.V.2017 Informale ’60 Galleria Forzani, Terni
altrecittà
Valore e forma devono restare parole ben distinte. È la convinzione (e la metrica) che guidava la pittura di Gian Piero Mercuri, Mario Ligios, Emilio Fioroni, Dante Riceputi e Giancarlo Vitturini. Cinque artisti ternani, attivi a metà del Novecento, che hanno lasciato un patrimonio artistico di tutto rispetto alla città; ma anche alla Nazione, essendo le loro opere diffuse in tutta la Penisola. Un insegnamento umano, prima ancora che pittorico, secondo Gianpiero Forzani: gallerista di lunga data, che ha conosciuto nel tempo i cinque artisti concittadini, studiandoli e proponendoli durante le loro carriere, e che oggi ha deciso di raccontarli al pubblico contemporaneo. Con una mostra, dal titolo: “Informale ’60”, nella sua galleria di Terni, dove gli artisti vengono riproposti e valorizzati, attraverso un’accurata selezione di opere in grado di descrivere al meglio lo spessore artistico e il valore della loro opera. Cinque artisti con storie e percorsi diversi: tutti però scelsero la pittura informale come forma espressiva. Spinti anche dall’assidua frequentazione degli ambienti spoletini, già rinnovati da personalità come Piero Raspi e Giuseppe De Gregorio.
Nonostante le resistenze culturali di quei tempi, in una provincia forse troppo ristretta che rese tutt’altro che semplici le loro vite artistiche, i cinque pittori si distinsero per tecnica, forma e ricerca pittorica. Rivelandosi degli “stoici poeti della tela”, come li definisce Forzani: inseguendo con convinzione il “loro” percorso artistico, senza mai cedere mai alle scorciatoie della fama. Storie vere, autentiche, genuine, ripercorse attraverso una selezione quanto mai efficace di tele. E il ricordo dell’esperto gallerista rende ancora più completa e suggestiva l’esperienza proposta dalla forma e la riscoperta dei cinque pittori. Gian Piero Mercuri era il fumantino del gruppo: acuto e tagliente, sempre pronto a far polemica. Con una personalità assai forte, che si ritrova nella sua arte. Al contrario di Mario Ligios: artista ironico e gioviale, fin troppo riservato, fino ad abbandonare la pittura nonostante l’evidente talento. Più pacifici e compagnoni erano invece Emilio Fioroni e Dante Riceputi, grandi amici tra loro ed entrambi sperimentatori. Soprattutto Fioroni, che nella sua ricerca in pittura arrivò ad utilizzare anche le calze sfilate della consorte. Mentre il secondo, dopo un passato figurativo, passò all’arte informale, contestando molti colleghi dell’altra sponda. Diverso dagli altri era Giancarlo Vitturini: figlio d’arte, uomo rispettoso, “dotato di grande osservazione e metodico studioso”, spiega Forzani. In un quadro complessivo, tracciato dal gallerista, che descrive al meglio un’epoca artistica e culturale attraverso lo sguardo attento di questi “poeti della pittura”, e da un punto di vista autentico e concreto come quello offerto da una cittadina di provincia. Per una mostra che oltre ad esaltare il valore artistico di veri artisti del Novecento italiano, propone una profonda riflessione a una città ancora troppo ferma dal punto di vista dell’arte: nonostante i buoni propositi e gli interessanti spunti di appena qualche mese fa, che prendevano slancio dalla candidatura a Capitale della cultura. Un po’ troppo ambiziosa, probabilmente, per la realtà locale, ma a quanto pare in grado di portare linfa vitale in un territorio ancora poco considerato, nonostante il patrimonio artistico non proprio modesto – e neppure banale – attorno al quale c’è molto da lavorare. Come la Galleria Forzani ci ricorda, e ci dimostra ancora una volta. Attraverso questa indagine su una storia dell’arte locale, dalla cui eredità si va rafforzando una nuova generazione di pittori. Per un punto di contatto diretto tra passato e presente, volgendo lo sguardo al futuro.
Alessio Crisantemi
mostra visitata il 12 maggio
Dal 6 al 28 maggio 2017
Informale ’60
Galleria Forzani
Via Mazzini 53, Terni
Orari: feriali 10-13 / 16-20 , festivi: 17-20
Info: www.facebook.com/GalleriaForzani