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Tre secoli di storia (dell’Arte e della Francia) messi nero su bianco. Anzi, grafite su carta: salvo qualche eccezione in cui si utilizzavano altri supporti o materiali. Al Museo Correr di Venezia va in scena la rivincita del disegno. Con un nutritissimo nucleo di opere di questo tipo (oltre 110 i disegni in mostra) provenienti da una della più importanti raccolte private francesi: la collezione di Louis-Antoine e Véronique Prat, che riunisce tutti i grandi maestri dal XVII al XIX secolo, da Poussin e Callot a Seurat e Cézanne. Va da sé il titolo scelto per la mostra veneziana, fin troppo esauriente ma senza dubbio chiaro: “Da Poussin a Cézanne. Capolavori del disegno francese dalla Collezione Prat”. Rinnovando e arricchendo la tradizione avviata dal Correr di proporre al pubblico i capolavori su carta, dopo la grande mostra del 2015 (“La poesia della Luce”) che presentava un nucleo di straordinari disegni veneziani dalle collezioni della National Gallery di Washington. Stavolta però non c’è soltanto Venezia al centro dell’opera, ma la Francia di qualche secolo fa, grazie a una delle più importanti raccolte private europee di disegni antichi, iniziata oltre quarant’anni fa dai coniugi Prat.
Lo scopo dei collezionisti era proprio quello di illustrare l’evoluzione della grafica francese in un arco cronologico che abbraccia oltre tre secoli, attraverso una scelta di circa 230 fogli, di cui la metà circa approda a Venezia. Con il disegno che si conferma una delle espressioni più alte che un artista possa lasciare a testimonianza della sua opera, costituendo una sorta di diario dell’anima dell’autore, delineato attraverso il tratto della matita: netto, incisivo e ricco di dettagli, oppure rapido, istintivo e (apparentemente) senza controllo. Grazie alla libertà che questa tecnica consente, il disegno è in grado di mettere a nudo l’artista riflettendone gli umori e gli stati d’animo, oltre alle doti creative. Al punto che un artista eclettico come Francis Bacon, sosteneva di adorare un maestro come Michelangelo quasi più per i disegni che per le opere finali. E in effetti si tratta in entrambi i casi di autentici capolavori, ma con quella spontaneità in più, nei primi, che affascina l’osservatore e lo cattura.
La mostra del Correr, curata da Pierre Rosenberg, già direttore del Louvre e massima autorità nel campo della pittura francese di quel periodo, dopo il passaggio a Venezia è pronta per approdare alla Fondation Bemberg di Tolosa, portando in tour i capolavori di una collezione più che preziosa, alcuni dei quali vengono esposti per la prima volta.
Nel percorso espositivo si individuano otto sezioni tematiche che accompagnano il visitatore nell’evoluzione dell’arte del disegno dal Seicento all’Ottocento, esplorando diverse tecniche: a matita, a china, ad acquarello e altro. Proponendo anche vari scorci del nostro paese, grazie agli artisti che nel XVII secolo hanno visitato l’Italia, e in particolare Roma. L’esempio più celebre resta quello di Nicolas Poussin, il quale svolse quasi tutta la sua carriera di pittore proprio nella nostra capitale. Lo stesso vale per il suo amico Claude Gellée detto Il Lorenese, per il quale la campagna romana fu la fonte di ispirazione di una vita. Ma è nella provincia francese, tuttavia, che si svilupparono diversi centri artistici, caratterizzati da una maggiore libertà e spesso da un’originalità sorprendente, come testimoniano le invenzioni di un Brébiette, originario di Orléans, o del pittore di storia lionese Thomas Blanchet. Mentre ad Avignone, Nicolas Mignard sviluppò una maniera più castigata, prima dell’arrivo dell’audace stile dei tolosani Antoine Rivalz e Raymond La Fage. Per poi arrivare al trionfo dello spirito classico durante il regno centralizzato di Luigi XIV, con la creazione dell’elitaria “Académie Royale de peinture et de sculpture” che nel 1648 permette di indirizzare a poco a poco la creazione artistica in questo senso. Insomma, ci sono tutti gli stili che meritano attenzione in quell’ampio periodo di forte evoluzione artistica e culturale. Anche quello di un impulsivo, sebbene ritenuto “un puro classico”, Eugene Delacroix, che incarna il movimento e lo slancio romantico con l’affermazione di una immaginazione in perenne rinnovamento, di quello che Baudelaire considerava un “pittore letterario”. E a proposito di letteratura: nella collezione di disegni esposta a Venezia si trovano anche interessanti opere di alcuni scrittori-disegnatori francesi, come Victor Hugo (particolarmente prolifico anche con la matita), e qualche rarità, come le rappresentazioni realizzate dallo stesso Baudelaire.
Alessio Crisantemi
mostra visitata il 1 maggio
dal 18 marzo al 4 giugno 2017
DA POUSSIN A CÉZANNE. Capolavori del disegno francese dalla Collezione Prat
Museo Correr, Venezia
Piazza San Marco 52
Info: info@fmcvenezia.it
http://correr.visitmuve.it