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Aveva 80 anni Carla Fendi, quarta delle cinque sorelle il cui cognome incarna inscindibilmente la celebre casa di moda, famosa in tutto il mondo. Donna appassionata d’arte e di musica, attraverso le sponsorizzazioni del brand si è ridato vita non solo alla Fontana di Trevi ma portando a Roma anche l’arte contemporanea, con la grande mostra “Matrice” dedicata a Giuseppe Penone, ancora in corso a Palazzo Fendi.
Spiegava la Signora della moda in una vecchia intervista, riportata da Repubblica: “Credo molto nell’importanza e nel valore della bellezza come cultura e formazione; nella mia esperienza di vita e di lavoro mi sono nutrita di bellezze estetiche, come costume ed evoluzione del sociale. Poi, questo rispetto per il bello l’ho dedicato alle bellezze artistiche che ci circondano: il bello come cultura e la cultura come linfa vitale: è come felicità, perché solleva lo spirito, è ossigeno in un mondo che ci travolge quotidianamente. Questo è il mio credo, e in questo metto tutte le mie energie”.
Entrata in azienda negli anni ’50, Fendi aveva stretto relazioni anche con il Festival di Spoleto, dagli anni ’60 e al quale aveva legato il marchio, per poi promuovere la nascita della Fondazione a suo nome nel 2007. Dal 2010, in quelle operazioni che lei stessa definiva di “puro mecenatismo, e non sponsorizzazioni” la Fondazione sostiene l’Accademia nazionale di Santa Cecilia, e si è anche fatta carico del restauro del Teatro Caio Melisso a Spoleto e sostenuto la creazione del presepe realizzato nel dicembre 2015 da Giosetta Fioroni nella Basilica di Santa Maria in Montesanto a Roma.
Il nome di Carla Fendi, da tempo malata, si aggiunge all’anno nero per la moda italiana, con la recente scomparsa di Laura Biagiotti.
[…] la Fondazione Carla Fendi partecipa al festival di Spoleto con un nuovo progetto, dedicato al rapporto che due grandi artisti […]