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Ci sono parecchie cose serie che si possono scrivere sulla mostra personale di Barbara Fragogna alla Galleria Alessio Moitre di Torino. Sono tutte ironiche. Ci sono parecchie cose, forse troppe, forse anche no. Scrivo (accennandone per smuovere la vostra curiosità) solo di alcune, le altre, per piacere, andatele a vedere, grazie.
A cominciare dal lungo titolo della mostra Don’t Step On Your Inner Dwarf esortazione a non calpestare il proprio Nano Interiore, immagine metafisica coniata dall’artista a rappresentare quella parte del Sé che incarna l’onestà intellettuale, solo per riassumere.
A cominciare-cominciare da Semaforo Brown, l’eteronimo co-curatore della mostra che, attraverso un testo critico assai bizzarro, ci introduce con follia lucida nei meandri sviscerati dell’installazione: “Il Nano Interiore è l’essere oscuro e impertinente della mitologia posmica-crotica. Il suo savoir-faire è inopportuno, la sua mimica è slemba, il suo istinto è infallibile.
Non è mai il caso di calpestarlo. Semaforo Brown è un’esortazione anticitazionista.
Ci sono quadri, disegni, sculture effimere, oggetti, parole, invenzioni, roba. C’è Fallimento e Rivalsa. Forse.
Ci sono quelli che Barbara, quando le ho parlato, ha chiamato: “i rotolini”. I rotolini sono un lavoro fichissimo che si chiama REPULISTI. Consiste in circa una ventina lavori di archivio sistematicamente rielaborati.
Barbara Fragogna, Don’t Step On Your Inner Dwarf, vista della mostra
Ogni lavoro è stato (distrutto) ridotto in strisce sottili e poi arrotolato su se stesso (rinato).
Ne risulta una contemporaneizzazione della memoria nella reinterpretazione dell’opera.
I lavori non sono scarti bensì opere di passaggio selezionate nel tempo dove si mette in atto una distruzione/negazione della memoria intesa come fuga dalla realtà e rivalutazione del momento presente.
Tramite il repulisti e possibile operare una ridimensione simultanea: dell’Ego, del Valore dell’opera (valore di mercato – calcolo del prezzo in base alle dimensioni e valore artistico – la storia e l’evoluzione del lavoro nel tempo), dell’Opera stessa (il potenziale del giovane artista – la maturità della pratica nel tempo).
Nel Repulisti c’è desiderio: I lavori non “desiderati” nel passato riacquistano interesse quindi rilevanza.
Il Repulisti è una riflessione sul Fallimento: bisogna chiederselo, cos’è il fallimento? L’insuccesso fittizio o l’incapacità di procedere, di lasciare indietro? La capacità o meno di essere Sé.
Insomma, voglio dire, vuoi rimaneggiare il medium pittura? Ecco fatto! L’olio su tela diventa simbolo/oggetto evocativo. Strati come anelli di tempo, colori frammentati che inducono immagini arbitrarie, mantra, rotolìo.
Fragogna in questa mostra vuole dire tante cose, vorrebbe indurre tanti stimoli. Prendete ciò di cui più avreste bisogno e andate a parlare con lei. Fino al 22 luglio, ma credo, anche sempre.
Marina Tiepolo-Kleist
mostra visitata il 16 giugno
Dal 27 maggio al 22 luglio 2017
Barbara Fragogna
Don’t Step On Your Inner Dwarf
Galleria Alessio Moitre
Via Santa Giulia, 37 bis, Torino
Orari: da mercoledì a sabato 16 -19 da luglio il sabato su appuntamento
Info: info@galleriamoitr.com www.galleriamoitre.com