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19
luglio 2017
Dalla città proibita di Pechino alla laguna veneta. Un viaggio avventuroso, quello intrapreso dalle opere di 17 artisti cinesi contemporanei, bloccate in Sri Lanka a causa di un incendio alla MSC Daniela, la grande nave cargo che avrebbe dovuto portarle in Italia, in tempo per “Memory and Contemporaneity”, mostra a cura di Davide Rampello, Gianfranco Maraniello, Wang Yamin e Sun Jianjiun, tra gli eventi collaterali della 57ma Biennale d’arte di Venezia, incentrata sul confronto tra la storia e l’attualità della Cina, sull’eredità e sulle influenze di quella cultura. Proprio in questi giorni le opere di Xu Bing, Gu Wenda, Qiu Zhijie, Feng Lianghong, Song Dong, Sui Jianguo, Li Songsong, Song Ling, Leng Bingchuan, Zhu Bingren, Geng Xue, Peng Wei, Jiang Jian, Li Hongbo, Zhang Qikai, Li Mingwei, Shang Yang, sono finalmente arrivate a destinazione e oggi saranno presentate negli spazi dell’Arsenale, all’interno di un nuovo percorso espositivo che andrà a integrare quello già visitabile. L’imprevisto, infatti, non fermò l’esposizione, anzi, fu interpretato dai curatori e trasformato in una opportunità, giocando sull’assenza delle opere, integrando con video girati negli atelier degli artisti coinvolti e con altri lavori, come i memorabili oggetti di design ispirati alla tradizione cinese e progettati da Antonio Citterio, Michele De Lucchi, Stefano Giovannoni, Piero Lissoni e Italo Rota.
Promossa dal Palace Museum di Pechino, la mostra vuole essere una sintesi di pittura, scultura, installazioni, film e dispositivi che possano creare una mappatura di Pechino, concentrandosi sull’eternità delle espressioni archetipiche del Sol Levante, in un viaggio da e per l’Occidente. Sperando in un ritorno senza sinistri. (Mario Francesco Simeone)
In alto: Peng Wei, Letters from a distance