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28
ottobre 2017
L’arte illumina la Valle Caudina
Opening
Si inaugura oggi, e si concluderà il prossimo 6 gennaio, la decima edizione della kermesse culturale che, negli ultimi anni, ha “illuminato” e dato lustro alla Valle Caudina attraversando diverse località irpine: Rotondi, Roccabascerana e San Martino Valle Caudina. Protagonista l’arte contemporanea
di redazione
È un progetto campano di rigenerazione culturale, urbana e turistica dal titolo “Illumina la notte con gli artisti di Via Varco” a cura di Marco Tonelli che ne è il direttore artistico. L’idea nasce, infatti, per “dare luce” alla ricerca artistica contemporanea di Eugenio Giliberti, Umberto Manzo, Perino&Vele, Lucio Perone e Peppe Perone che, seppur non costituiscono un vero e proprio gruppo o movimento, hanno dato vita nel tempo a confronti, dialoghi, scambi di implicita e reciproca appartenenza culturale. Complice anche “casa e bottega”, per tutti loro in un’unica strada: via Varco, per l’appunto, a Rotondi in provincia di Avellino. Questo progetto, d’altronde, parte dalla convinzione che l’epoca attuale, globalmente iperconnessa, non possa avere senso senza contatti che partono dai singoli e che si radicano in contesti “local” ben precisi. Tra il 2014 e il 2015 i loro studi furono aperti al pubblico, ma per la prima volta quest’anno, da oggi, le loro opere, cinque in tutto, sono in mostra nel centro di Rotondi.
Il centro urbano della cittadina caudina coincide con il percorso espositivo. Che il visitatore è invitato a esplorare lungo un tragitto nel quale si può cogliere l’eco della storia del luogo, raccontata soprattutto dalle “tracce” che molti degli abitanti hanno lasciato nel silenzio del borgo irpino. E gli artisti hanno ripercorso queste orme e, cercando di inseguirle, ne hanno colto i simboli e le epifanie, la dimensione poetica e drammatica connaturata a quelle che sono le caratteristiche storiche del territorio: dalla devozione religiosa alla coltivazione del tabacco (l’opera di Umberto Manzo dal titolo “Attraversate dal vento del Sud” è un’alta struttura in ferro, simile agli essiccatoi del tabacco su cui venivano appese le foglie a fatte asciugare prima della lavorazione). Includendo temi di grande attualità, come quello dell’emigrazione. E non trascurando neppure la conformazione naturale dei luoghi. Eugenio Giliberti, per esempio, ha collocato su un muro laterale della chiesa di Rotondi un pannello in ceramica smaltata di due metri per due, raffigurante i corsi d’acqua e i fossi del territorio con l’aggiunta della loro riproduzione catastale. L’opera, dal titolo “R-H2O+”, si relaziona e richiama un intervento che parallelamente l’artista compie lungo un tratto del fiume Carmignano/Isclero, reso pedonale per l’occasione e accessibile entrando da un cancello su via Varco. È stato, inoltre, realizzato un sonoro che il pubblico può ascoltare passeggiando lungo il fiume con apposite cuffiette. Sulla facciata di un’abitazione privata Perino & Vele hanno, invece, realizzato un wall painting acrilico dal titolo onomatopeico e ironico “paMaronn” (nella foto in alto) ispirato al rituale del corteo dei fucilieri legato alla tradizionale processione della Madonna della Stella. Al centro della piazza della cittadina staziona, poi, la scultura di Lucio Perone “Il sogno dell’emigrante” (nella foto in home). Si tratta di un omino che, seduto sulla punta di una grande matita rossa, solleva una sfera bianca che emette un’intensa luce elettrica. È la metafora del viandante, del viaggiatore, dell’emigrante che ha caratterizzato la storia del territorio e che racconta la sua storia personale (la matita) e illumina il proprio cammino con la luce della speranza. Il grande uovo blu di resina “Lasciatemi pensare” di Giuseppe Perone, con sopra un’oca dalle dimensioni reali, vuole essere un omaggio alla tradizione rurale e ancora fortemente legata alla natura, agli animali e a un approccio primordiale e sentito con l’ambiente. Il rapporto con il passato insomma si fa così presente a Rotondi, e il presente vive di memoria che si fa attualità. (Cesare Biasini Selvaggi)