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L’Opening di oggi ci conduce a Milano. Più precisamente in un garage in zona Loreto. Molti avranno già capito che stiamo parlando di The Open Box, il giovane spazio non profit fondato dallo storico, critico e artista Gaspare Luigi Marcone nell’aprile 2015, insieme agli artisti Valentino Albini, Andrea Francolino e David Reimondo. Ogni qual volta si alza la sua porta basculante, si apre agli occhi degli astanti un progetto artistico-curatoriale mai banale, uno spazio fisico e mentale di sperimentazioni indipendenti e in continua metamorfosi, oltre orientamenti e categorie istituzionalizzate del sistema dell’arte. Dove l’unità aristotelica di luogo e di tempo informano quella che è appunto una “scatola aperta”, linda, dove accadono cose del contemporaneo.
«The Open Box – spiega Gaspare Luigi Marcone – è un contenitore ideato come parallelo della mente di artisti, critici, curatori. Un “box” auto inteso come una “scatola” vocata al viaggio. Un luogo sia stanziale sia itinerante per mostrare idee, progetti, opere sia conosciute sia inedite, sia del passato sia del presente, con uno sguardo sempre rivolto al futuro. In sostanza, un progetto senza “dogmi”, estetici o generazionali, che si focalizza sulla centralità dell’opera d’arte come motore propulsivo, oggetto di visione o di dialogo e di confronto».
Tra gli eventi già presentati in questi due anni e mezzo, oltre a mostre con lavori dei fondatori, meritano di essere ricordate le personali di Gianni Caravaggio, Pamela Diamante, Flavio Favelli, Antonio Fiorentino, Rebecca Moccia, Ornaghi&Prestinari, con il coinvolgimento di giovani curatori sia italiani sia stranieri, come Daniela Ambrosio, Giulia Bortoluzzi, Ginevra Bria, Choghakate Kazarian, Lorenzo Madaro, Neve Mazzoleni e Maria Villa. Senza dimenticare la rievocazione storica, andata in scena il 13 luglio 2015, giorno in cui cadeva la data di nascita di Piero Manzoni, con il “niente”, ovvero con lo spazio totalmente vuoto a eccezione, al centro del pavimento, dell’originale Manifesto contro niente per l’esposizione internazionale di niente, firmato nel 1960 da Manzoni, Enrico Castellani, Bazon Brock, Heinz Mack, Otto Piene e da altri sodali delle neoavanguardie europee. Un progetto realizzato con l’avallo della Fondazione Manzoni e della Fondazione Castellani.
Oggi, The Open Box rende omaggio a un altro grande dell’arte contemporanea, sempre in occasione del suo compleanno, in collaborazione con l’Archivio Luciano e Carla Fabro di Milano. Stiamo parlando, infatti, di Luciano Fabro. Si tratta di un one-day-show; il progetto sta nella “scatola”, e rimarrà segreto fino alle 18 di questo pomeriggio, contribuendo così a incrementare la curiosità al netto della sorpresa. L’unica indiscrezione che abbiamo avuto, parla di un lavoro di Fabro del 1967, “rivitalizzato” per l’occasione. Per conoscere il resto occorrerà attendere, come da tradizione, l’apertura della porta basculante del garage. (Cesare Biasini Selvaggi)
In alto e in home: The Open Box, via G.B. Pergolesi 6, Milano. Foto: Valentino Albini
INFO
one-day-show, ore 18.00-21.00
Omaggio a Luciano Fabro
THE OPEN BOX
non profit space for art
via G.B. Pergolesi 6, Milano
www.theopenbox.org