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Per il suo ultimo progetto l’artista e architetto di Tokyo Hidemi Nishida, ci porta nell’isola di Hokkaido, sulle rive del lago Poroto, a nord del Giappone. Con “Fragile Chairs”, l’artista prosegue la sua ricerca incentrata sull’estetica dello spazio e la percezione dell’ambiente, iniziata con due precedenti progetti, “Fragile Shelter” e “Fragile Table”. Posizionando degli oggetti di uso comune, in questo caso delle sedie, in ambienti naturali sereni e isolati, Nishida mette alla prova le nostre abitudini e i nostri preconcetti sul modo in cui percepiamo e interagiamo con ciò che ci circonda. Hokkaido è oramai diventata un museo a cielo aperto per turisti, ma per gli abitanti del posto, gli Ainu, il lago rimane ancora un luogo sacro, nonostante le diverse trasformazioni che l’isola ha subito negli ultimi anni. Le sedie che sembrano galleggiare sulla superficie del lago “implicano silenziosamente un’esistenza di un luogo che l’essere umano non può raggiungere” spiega Nishida, “e così l’installazione visualizza la distanza tra l’invisibile e il nostro campo ordinario, riuscendo a trasformarsi in un mezzo per collegare questi due piani.” (NG)