Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Meri Gorni, dopo le stanze degli scrittori, gli intrecci tra oggetti e personaggi di romanzi, in cui le cose diventano spunti di racconti per dialoghi tra arte e letteratura, la raffinata autrice, continua ad incantare il pubblico con la mostra personale intitolata “Il paradiso? Un libro”, ospitata nella Nuova Galleria Morone a Milano. Seducono le sue opere poliedriche, realizzate con diversi strumenti (video, libri, fotografia, disegno, installazione e performance) e, in occasione di questa mostra ideata nella galleria milanese, Gorni ha inscenato un ambiente intimo, silente, dove si animano storie tutte da vivere, leggere, immaginare, con libri, disegni, assemblaggi inusuali come dispositivi del pensiero e amplificatori emozionali.
La mostra a cura di Elisabetta Longari, presenta uno studiolo ideale arredato con elementi vintage in perfetto stile inglese old fashion, ci sono libri sulle mensole, c’è un tavolino con sopra una lampada e una vecchia poltrona sulla quale adagiarsi per leggere, pensare, sognare, viaggiare nel tempo e nello spazio attraverso un glossario di parole, frasi, segni, disegni, collage, fotografie: “teatrini” immaginari che mescolano oggetti diversi trovati sulle bancarelle di mercatini dall’autrice-menestrello. I suoi intrecci visivi e verbali incastonati su un foglio bianco sono una testimonianza di un lavoro certosino, lento, che richiede abilità tecniche di montaggio di diverse combinazioni di seduzione tattile e visiva. Così frasi, parole, estrapolate da libri, vecchie fotografie trovate qua e là vengono rielaborate in nuove soluzioni formali e assumono diversi significati tutti da inventare. Sono opere-specchio di un tempo interiore dell’autrice, scandito da letture, brani, immagini, disegni, aforismi che plasmano il suo mondo emotivo.
Meri Gorni, Il paradiso? Un libro, None. – Courtesy of Nuova Galleria Morone
La mostra include la pubblicazione del suo nuovo libro intitolato “Debito D’Amore”, una raccolta di lettere a pensatori e scrittori e personaggi “amati” dall’autrice, che ricompaiono anche nelle sue opere. Siamo gli oggetti che produciamo, e gli oggetti nella ricerca artistica di Meri Gorni, come zuppiere, orologi, bottiglie, pentole, tovaglie, elementi d’arredo disegnati e mescolati con le fotografie suggeriscono intrecci narrativi di un passato-presente, davvero imprevedibili. Nel suo lavoro è importante anche lo spazio tra la parola e l’immagine e, in questa mostra il libro viene contestualizzato nel suo ambiente ideale che vive se guardato, toccato, sfogliato da un lettore curioso. La sua pratica di costruzione e decostruzione di immagini e testo, nella ricostruzione “una stanza tutta per lo spettatore” prendono corpo tracce, evocazioni di vita vissuta, frammenti di un racconto, memorie sommerse che in realtà corrispondono a elementi costitutivi di un “altro” tempo e modo di vivere, in un luogo famigliare, domestico e rassicurante dall’atmosfera surreale. Gorni con una originale inventiva mitopoietica trascende le sue esplorazioni letterarie autobiografiche, dialoga con personaggi e scrittori assenti, mantiene vivo il passato, oltrepassa la sua esperienza personale cognitiva ed emotiva tramite libri risolti in sequenze formali carichi di segni che appartengono al nostro immaginario collettivo.
La sua particolare revisione del senso dell’assemblaggio, riletto in una modalità sistemica ed emozionale insieme, narra attraverso la carta, il libro articolato in frammenti di tempo non lineare, aprendo una riflessione sul collezionismo feticistico di cose, scene di interni di vita borghese con sottesa ironia per introdurre
diversi livelli di interpretazioni che dipendono dal lettore. Occhio al piano inferiore nella Project Room della Nuova galleria Morone, dove c’è un’altra mostra personale di Kikki Ghezzi, intitolata “Chi”, a cura di Sara Fontana nata dalla parola Cornisch, che significa casa, incentrata sull’investigazione di un luogo domestico caro all’autrice. In questa installazione Chi è legato a Cape Cornwall, il sito della costa atlantica della Cornovaglia protetto da National Trust, dove nell’agosto 2015 Kikki Ghezzi ha trascorso un periodo in residenza.
Jacqueline Ceresoli
Visitata il 16 novembre
Dal 16 novembre 2017 al 12 gennaio 2018
Meri Gorni Il Paradiso? Un libro
Nuova Galleria Morone
Via Nerino 3, 20123 Milano
Orari: da martedì a venerdì dalle 11.00 alle 19.00, sabato 15.00 – 19.00
Info: www.nuovagalleriamorone.com