25 gennaio 2018

Porto a casa un artist run space. Al via a Napoli, il progetto di residenze di &nd project

 

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&nd project si presenta simultaneamente tanto come progetto che come concetto, entrambi riferiti alla collaborazione tra artisti, curatori e, in generale, operatori culturali attivi soprattutto nell’ambito della ricerca indipendente e considerati come componenti all’interno di una rete interdisciplinare. Ci eravamo lasciati nel 2017 con FIVE Ws, mentre tra le proposte per il 2018 ecco Imbasciata, una residenza basata a Napoli e dedicata a realtà indipendenti italiane, che permetterà a tre artist run space attivi in Italia, a Milano, Bologna e Polignano a Mare, di cimentarsi in un progetto espositivo che possa testimoniare la loro esperienza curatoriale, nel corso di tre appuntamenti, a gennaio, aprile e giugno. Chi c’è dietro &nd project? Un gruppo di giovani artisti, Federica Romano, Fabrizio Monsellato, Nicola Piscopo e Salvatore Ricci, che abbiamo raggiunto per farci dire di più del loro progetto, che partirà il 25 gennaio, allo Spazio Intolab, ospitando Current Project e le opere di Roberto Casti, Davide Dicorato, Ditto, Renk Özer, Luca Pozzi, Gabriel Stöckli, Salvatore Ricci.
Quanto è necessario per Napoli entrare in contatto con la scena indipendente delle altre città? 
«Crediamo sia fondamentale in questo momento. Riteniamo che il confronto, lo scambio, la compenetrazione siano parti fondamentali di ogni processo culturale, quanto più della pratica artistica. Se ci aggiungi che le istituzioni museali e gli spazi commerciali come le gallerie si affidano raramente ad artisti e curatori indipendenti per la loro programmazione (a memoria ricordo una sola circostanza negli ultimi due anni qui a Napoli) allora diventa prezioso il “fare rete” per comprendere i metodi di lavoro e la proposta artistica di altre realtà. Poi &nd, come suggerisce il nome, ha tra i suoi propositi quello di unire e congiungere… quando ci hanno offerto uno spazio non abbiamo pensato ad altro che a metterlo a disposizione». 

Il termine “imbasciata” si riferisce a una forma di comunicazione privata. Potreste spiegare le ragioni di questa scelta verso una dimensione pubblica? 
«Durante questi giorni di residenza c’è uno stretto contatto tra noi, lo spazio che ospita il progetto, gli artisti in mostra e curatori e artisti dell’artist run space che ospitiamo perché possano raccontare le loro esperienze. Questo è proprio il genere di comunicazione privata le cui tracce vengono messe in luce durante l’apertura al pubblico della mostra in progetto». 
In base a quali criteri sono stati scelti i protagonisti di Imbasciata? 
«Imbasciata è il progetto contenitore di un percorso espositivo articolato in tre parti che faranno rispettivamente capo ai tre artist run space ospitati. Abbiamo chiesto a Like a little disaster (Polignano a mare), Tripla (Bologna) e Current (Milano) di creare un progetto-testimonianza del loro lavoro… è un concetto che si presta a molteplici interpretazioni così avremo tre mostre presumibilmente diverse tra loro con un approccio, un display espositivo e gli artisti che meglio rispecchiano il progetto curatoriale indipendente di ogni singola realtà». 
Come può sopravvivere, oggi, un progetto indipendente? 
«La sopravvivenza è una condizione che non crediamo appartenga ad una realtà indipendente. Per definizione non dipendiamo da nulla: non abbiamo obblighi economici, scadenze da rispettare, settori di mercato da accontentare… le realtà indipendenti non hanno nulla da perdere e nulla da guadagnare ma tanto da mettere in gioco in termini di energia, entusiasmo e voglia di fare! Diremmo che non sopravvivono bensì esistono e progetti come Imbasciata ne sono una valida testimonianza». (Ambra Benvenuto)

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