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Pandolfini ha chiuso con un fatturato poco superiore a 28 milioni di euro, il 7 per cento in più rispetto al 2016, per 4.722 lotti venduti, con percentuali del 68 per cento per numero e dell’82 per cento per valore. Forti di questi risultati, confermati anche dalle prime vendite del 2018, Pandolfini continua nel percorso del trend positivo di crescita e il posizionamento ai vertici del mercato.
Attesa per il prossimo giugno la vendita di Arte Moderna e Contemporanea, dipartimento con a capo Glauco Cavaciuti, il cui catalogo è frutto di una ricerca puntuale che segue linee guida come qualità, storicità e provenienza delle opere.
Per essere sempre più vicina ai collezionisti Pandolfini ha intrapreso un nuovo sistema di vendita che si affianca alla piattaforma Live, ovvero le Aste a Tempo, un sistema che consente la partecipazione alla vendita in assoluta libertà che ha già dato un’ottima risposta nella prima vendita del 2018. La casa d’aste inoltre ha previsto un incremento in termini di interesse e di risultati per il dipartimento di Arte Contemporanea e soprattutto per tutta l’Arte Concettuale Italiana, l’Arte Povera e Gruppo Forma 1, con particolare interesse per Piero Dorazio, Achille Perilli, Giulio Turcato. Tra gli altri artisti che richiamano un grande pubblico, oltre ai nomi già consolidati, ritroviamo Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis e Gastone Novelli. Per accontentare anche i clienti più fidelizzati la casa d’aste porterà avanti la ricerca intrapresa nei campi dell’arte dei primi del Novecento, dal Futurismo al secondo Dopoguerra.