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«Sono amareggiato nel rilevare come un lavoro finanziato dai cittadini italiani, svolto dal mio studio in totale gratuità e con grande attenzione alle esigenze della comunità di Norcia venga trattato alla stregua di una speculazione abusiva». È quanto ha dichiarato Stefano Boeri, a proposito dell’avviso di Garanzia recapitatogli martedì, 13 marzo, a seguito dell’inchiesta sulle presunte irregolarità nella costruzione e gestione del Centro Polivalente e di Protezione Civile di Norcia.
La nota, diramata agli organi di stampa, prosegue così: «Facendo seguito all’Ordinanza del Comune di Norcia del 347 del 04/03/2017, alle Ordinanze della Protezione Civile e grazie ai fondi raccolti dal Corriere della Sera e dal TGLa7 tra i cittadini italiani, abbiamo progettato e seguito la costruzione in soli tre mesi di una struttura temporanea di 450 mq di classe 4 (la massima nella sicurezza antisismica). Un edifico polivalente che in situazioni di emergenza sismica può essere utilizzato per accogliere i cittadini. Un’architettura in legno inaugurata nel giugno scorso alla presenza delle massime autorità locali e nazionali. La struttura, leggera e di grande solidità, si compone di pannelli, pilastri, travi e rivestimenti in legno lamellare, con connessioni in viti e bulloni, costruita a secco e dunque totalmente smontabile. Anche gli impianti e i serramenti potranno essere ricollocati. La struttura in legno è opportunamente ancorata al terreno tramite una griglia di travi e cordoli in cemento armato (una tipologia di fondazione necessaria in situazioni di rischio sismico) interposti ad un “vuoto sanitario” in modo da ridurre al minimo l’impatto sul suolo e da essere facilmente rimovibile. Sono convinto che si tratti di una buona dimostrazione di come il legno permetta di realizzare in tempi rapidi architetture di qualità e in grado di garantire la massima sicurezza. Avendo totale fiducia nel lavoro dei Magistrati, sono certo che ogni equivoco verrà chiarito e che il Centro Polivalente e di Protezione Civile di Norcia tornerà al più presto a disposizione dei suoi cittadini. Il sequestro della struttura priva infatti una comunità già duramente provata di uno spazio di grande utilità sociale».