06 aprile 2018

Blood Water Paint. La drammatica vicenda di Artemisia Gentileschi diventa un romanzo

 

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Blood Water Paint è il nuovo romanzo di Joy McCullough, appena pubblicato, che racconta la storia drammatica ma edificante di Artemisia Gentileschi, tra le artiste più apprezzate nel XVII Secolo ma riscoperta solo molti secoli dopo la sua morte. In particolare, il romanzo si concentra sulla ormai conosciutissima vicenda dello stupro che Artemisia subì da parte del suo maestro, Agostino Tassi. McCullough ha ricostruito con precisione tutta la storia, usando come fonte l’incartamento di 300 pagine di atti di tribunale, stesi all’epoca dei fatti. 
Poiché una donna non poteva muovere direttamente un’accusa di stupro, a intentare la causa, nel febbraio del 1612, a un anno di distanza dalla vicenda, fu il padre, il noto artista Orazio Gentileschi, con il pretesto di un crimine contro la proprietà. Il processo durò sette mesi e Artemisia fu costretta a subire umiliazioni e addirittura torture ma, alla fine, riuscì a dimostrare la verità e Tassi fu condannato. Il 27 novembre 1612, Il giudice Gerolamo Felice gli impose di scegliere tra cinque anni di lavori forzati o l’esilio da Roma. Tassi non se lo fece dire due volte e, il giorno successivo, preparò i bagagli. 
Interpretate dalla critica contemporanea come manifesto protofemminista, adesso, le opere di Artemisia Gentileschi sono conservate nei musei più prestigiosi al mondo, dagli Uffizi di Firenze a Capodimonte di Napoli, fino al Metropolitan di New York. A dicembre 2017, una sua Santa Caterina è stata battuta all’asta per 2.2 milioni di dollari.

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