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Come mai avete scelto di partecipare a Miart?
«Miart è importante per noi perché abbiamo una buona base di collezionisti italiani. La fiera ci dà la possibilità di incontrare i nostri contatti di persona e approfondire i nostri rapporti con loro, nonché di creare nuovi contatti».
Quali artisti avete scelto e perché?
«Quest’anno stiamo mostrando un lavoro dell’artista acclamata Alicja Kwade. Presentiamo in totale 10 pezzi, tra cui la scultura a spirale Taxa-Dillation realizzata in marmo jura, le sculture a specchio Double Fortune e vain o l’opera spaziale Reality Zones. Dato che Kwade faceva parte della Biennale di Venezia dello scorso anno e sarà presto in mostra alla Fondazione Giuliani a Roma, è stato per noi ovvio portare il suo lavoro in Italia per Miart.».
Questa fiera andrà bene se…
«Se riusciremo a creare nuovi contatti, specialmente collezionisti e curatori italiani, se incontreremo di persona i vecchi partner e saremo in grado di trasmettere e rappresentare il lavoro di Alicja Kwade e i nostri 38 artisti dal programma della galleria in modo convincente e con successo, anche in termini di vendite».