07 maggio 2018

Addio a Ermanno Olmi. Il regista bergamasco è scomparso a 86 anni, ad Asiago

 

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Ermanno Olmi è morto la notte di domenica 6 maggio, all’età di 86 anni, ad Asiago. Malato da tempo, era stato ricoverato per l’aggravarsi delle sue condizioni. Regista e sceneggiatore, fu uno dei grandi maestri del cinema italiano: sperimentatore e creatore di un linguaggio unico, raccontò il mondo contadino che lo legava alle sue origini, e il rapporto tra l’uomo e la natura. Era nato a Bergamo nel 1931, ma da giovane si trasferì a Milano per studiare all’Accademia di Arte Drammatica, dando anche inizio alla sua carriera dietro la macchina da presa: nel 1959 il debutto sul grande schermo con la storia dell’amicizia fra uno studente e il guardiano di una diga, nel lungometraggio “Il tempo si è fermato”, poi il successo e la Palma d’Oro a Cannes nel 1977 con “L’albero degli zoccoli”, film che racconta la vita dei contadini delle campagne lombarde, recitato in dialetto bergamasco da attori non professionisti. Dopo essersi ritirato con la famiglia ad Asiago a causa di una grave malattia, tornò nel 1987 con “Lunga vita alla signora!”, pellicola premiata al Festival di Venezia con il Leone d’Argento, mentre l’anno seguente vinse il Leone d’Oro con “La leggenda del santo bevitore”. Il 2001 è l’anno de “Il mestiere delle armi”, presentato a Cannes, che si aggiudicò ben nove David di Donatello. Nel 2008 ricevette il Leone d’oro alla carriera a Venezia e nel 2013 l’Università di Padova gli conferì la laurea honoris causa in Scienze Umane e Pedagogiche. Il suo ultimo lavoro è “Torneranno i prati”, realizzato nel 2014 e ambientato nelle trincee sull’Altopiano di Asiago  in occasione del centenario della prima guerra mondiale.

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