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Biennale i primi nomi
biennale 2003
Il 2003 è l'anno della Biennale di Venezia. La mostra d'arte contemporanea più importante del mondo. Tra scandali, gossip e voci di corridoio Exibart riesce a fare una prima panoramica su alcune rappresentanze nazionali...
2003 è iniziato. Ed è l’anno della Biennale di Venezia. Francesco Bonami, il curatore fiorentin-chicaghese, la farà percorrere dalla ‘dittatura dello spettatore’ (questo il leit-motiv della mostra che avrà come titolo Sogni e Conflitti) e le varie partecipazioni nazionali si stanno adeguando.
Già iniziano a girare i primi nomi, altisonanti e non, per i padiglioni nazionali.
Si urla preventivamente allo scandalo che dovrebbe provocare la presenza di Chris Ofili tra le mura del padiglione della Gran Bretagna. Sempre scandalosa, ma in maniera opposta, l’australiana Patricia Piccinini che farà entrare le sue auto ed i suoi truck sexy nel padiglione del paese dei canguri. Restiamo in Oceania per trovare Michael Stevenson a rappresentare la Nuova Zelanda che partecipa come nazione per la seconda volta. La Corea schiererà nel suo padiglione Kim Hong-hee nato nella capitale, Seoul, nel 1948, l’artista si è di volta in volta cimentato anche come curatore, critico e direttore di museo. Varchiamo il pacifico per trovare Fred Wilson. L’artista colored nato a New York avrà la responsabilità di allestire una personale nel padiglione statunitense. Jana Sterbak nata a Praga nel ’55, ma attualmente residente a Montreal, sarà la portabandiera di un altro paese nordamericano, il Canada.
Torniamo nel Vecchio Continente per parlare di Portogallo e Francia. Il paese lusitano schiererà decisamente la sua punta di diamante, nel suo padiglione le sperimentazioni scuoltoreo-architettoniche di Pedro Cabrita Reis. Purtroppo non allo stesso livello i cugini, da qualche anno un poco in panne per quanto concerne l’universo dell’arte visiva. Daranno a Marc Bustamante (Tolosa, 1952) la responsabilità del loro grande padiglione ai Giardini di Castello. Ancora Europa. Una vera star del momento nel padiglione danese. Il piccolo paese nordico ha infatti assegnato l’incarico ad Olafour Eliasson. E proprio durante la Biennale di Venezia questo ‘artista della luce’ sarà impegnato a Londra, nell’ormai mitico spazio della Turbine all’interno della Tate Modern. Succederà a Louise Bourgeois, Juan Munoz, ed Anish Kapoor che hanno lavorato in questa insolita location negli anni passati. Concludiamo questa passeggiata restando in nord Europa, ecco l’artista Katie Holten rappresenterà l’Irlanda.
Il tam tam che precederà l’inaugurazione della kermesse veneziana sarà sempre il solito. Cosa sarà più interessante? La mostra organizzata dal curatore Francesco Bonami o le varie piccole esposizioni ospitate nei padiglioni nazionali?
M.T.
[exibart]
Nel padiglione FUN (FUNtastic United Nations) saranno presenti alcuni tra i migliori artisti in rappresentanza delle Nazioni aderenti a FUN: Luther Blissett, Piermario Ciani, Emanuela Biancuzzi, Enrico Michieletto, Stickerman ecc.