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fino al 28.II.2003 Nicola Di Caprio – Public Domain Milano, Galleria Pack
milano bis
La musica indagata e rappresentata dall’arte visiva. Di Caprio “espone” il proprio rapporto con le molte facce dell’industria discografica. Attraverso un percorso multimediale di “affinità elettive”. Con una fondamentale dicotomia…
Per Nicola Di Caprio l’essenza della musica oggi sembra essere costantemente dominata da una dicotomia. Da una parte l’aspetto pubblico, commerciale, seriale, spettacolare; dall’altro la fruizione personale, che porta alla selezione di brani ed autori, amati ed eletti, unici e spesso non completamente comunicabili. Le due “pulsioni” sono al centro della ricerca dell’artista, che le esplora utilizzando i media più diversi: pittura, installazione, fotografia e video concorrono a creare un percorso visivo che riprende tutte le immagini più comuni del mercato musicale – dal packaging dei cd (i titoli sulle coste, i credits contenuti sulle copertine interne, le immagini stampate sul cd stesso), ai poster, alle riviste specializzate… Queste immagini, per loro natura destinate ad avere una diffusione più larga possibile, diventano qui patrimonio personale, traccia di un vissuto, e vengono esposte in una nuova veste al pubblico, a sua volta “alterità” con percezioni diverse nei confronti della selezione dell’autore. L’operazione risulta particolarmente evidente, per esempio, nelle stampe digitali Possible Landascape, rappresentazione di un paesaggio metropolitano tutto interiore attraverso l’immagine di 20 coste di CD, una sorta di virtuale ritratto sonoro di città, o nell’installazione CD Oversize, che continuano le modilità espressive di U R What U Listen 2 – Sei quello che ascolti, esposto in questi stessi spazi in occasione della collettiva Noise. O ancora nelle Inside Sleeves, le cui liste di canzoni o di credits – immagini comuni e diffusissime – acquistano, nella “rimasterizzazione visiva” dell’artista, nuovi significati, innescando una serie di suggestioni, di confronti e rimandi legati alla cultura sonora di ognuno. I riferimenti non si fermano però alle icone e ai prodotti della sola industria musicale: se in God Guru la sovrapposizione tra la locandina dell’album Jazzmatazz del musicista Guru e quella della colonna sonora del Padrino (operazione che Franklin Sirmans, nel testo che apre il catologo della mostra, definisce “mixare e tagliare come nel mondo dei DJ”) sembra alludere alla commistione tra un sistema di valori “alto” e raffinato e la cultura “pop”, entrambi fattori del progetto figurativo dell’artista, con l’installazione Drumcusi risulta evidente l’hommage alle “colonne infinite” di Brancusi, ancora una volta con forti connotazioni autobiografiche da una parte (Di Caprio è anche batterista) e un’esplicita programmaticità artistica dall’altra. Particolare, infine, il punto di vista del video Thin Tape Waltz, dove una serie di riprese raso terra descrivono le “vicissitudini” metropolitane di un nastro magnetico di audiocassetta, che si attorciglia e si muove in balia del vento tra rifiuti e smog, ormai inservibile e illeggibile, eppure intrinsecamente ancora portatore di un messaggio…
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mostra visitata il 17 gennaio 2003
Nicola Di Caprio
Public Domain
Dal 14 gennaio2003 agli inizi di marzo
Galleria Pack
Foro Bonaparte 60
20121, Milano
Tel: 02.86996395
Fax: 02.86992260
Email: galleriapack@libero.it
Orario: da martedì a sabato 11-19.30
Catalogo con testi di: Franklin Sirmans e Giorgio Verzotti
[exibart]
Mannaggià a tè Nicò…
Da quella volta che mi hai fatto i complimenti per il mio lavoro è andato tutto a puttane!!!
Non fa niente… In bocca al lupo per la mostra
un grande….la prima mostra con un messaggio vero da secoli
inutile