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fino al 15.II.2003 Julien Friedler – L’infanzia dell’arte Milano, Fondazione Mudima
milano bis
Scrittore, poeta, psicanalista. Friedler diventa artista quasi a cinquant’anni. Sceglie l’arte come gioco, ma fino ad un certo punto. Le sue installazioni ludiche sono zeppe di riferimenti simbolici, religiosi e filosofici. Tra ragione e istinto…
Ad una prima impressione, influenzati dalla direzione inequivocabile impressa dal titolo della mostra e dal copioso susseguirsi di pupazzi, giocattoli, libri, banchi di scuola, sembra confermata la materia d’indagine: l’infanzia, appunto. Ma ogni elemento che compone assemblages e dipinti restituisce al soffermarsi dello sguardo la necessità di uno sforzo intellettuale per comprenderne il messaggio, e si scopre immediatamente un senso d’inquietudine e gravosità, di matrice consapevolmente adulta. La mostra, composta da numerose tele ricche di applicazioni materiche e qualche installazione ambientale, offre una prospettiva sul lavoro di artista di Julien Friedler, scrittore, poeta e psicoanalista belga diventato artista alla soglia dei cinquanta.
Nato a Bruxelles nel 1950 da una famiglia ebrea benestante sopravvissuta all’Olocausto, legato alla madre da un forte sentimento edipico e portato per natura allo studio più che al lavoro materiale, studia filosofia a Parigi (evitando per poco il maggio francese del ‘68) e scopre la psicoanalisi frequentando assiduamente Lacan, incontro determinante per lo sviluppo del suo pensiero e della sua attività. Nell’arco della vita scrive saggi e poesie, e i concetti espressi e le tematiche affrontate nella sua produzione letteraria trovano riscontro in seguito nella sua arte.
Friedler sceglie la creatività artistica come atto ludico di evasione, non privo di funzione terapica, ma risulta chiaro che lo spirito ingenuo di un’arte bambina è presto superato da un’intellettualizzazione che ne tradisce la leggerezza: nella rappresentazione rudimentale e spontanea c’è allusione a categorie filosofiche e religiose con funzione più simbolica che figurativa; nel profluvio di parole autografe riportate sulle tele sono declamate poesie in francese o lunghi alfabeti sconosciuti; le installazioni riflettono sui traumi dell’età infantile che determinano la personalità dell’individuo. Anche nelle performances, in mostra grazie a testimonianze fotografiche, è evidente lo sdoppiamento tra pulsione e ragione: nei panni di Jack Balance, ombroso clown costretto in gabbie fisiche e metaforiche e condannato al mutismo, Friedler diventa la nemesi di se stesso fomentando una rivolta interna nei confronti della propria coscienza.
valeria carnevali
mostra visitata il 10 febbraio
“L’infanzia dell’arte”, Julien Friedler
Findazione Mudima
Via Tadino 26 Milano
tel. 02 29409633 e mail mudima@libero.it
www.mudima.net
Dall’15 gennaio 2003 al 15 febbraio 2003
dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30, www.julienfriedler.com
[exibart]