25 febbraio 2003

E’ morto Alberto Sordi

 

di

Alberto SordiSe n’è andato dopo sei mesi di malattia, nella sua famosa villa romana alle Terme di Caracalla, Albertone Sordi. Walter Veltroni parla di una grande perdita per la città e per il paese, Carlo Azeglio Ciampi stava vagliando in questi giorni due proposte che lo volevano senatore a vita.
Aveva iniziato la sua carriera interpretando la voce di Oliver Hardy (nelle strisce di Stanlio e Ollio), esempio riuscitissimo della grande scuola del doppiaggio italiano. In seguito, una lunghissima carriera come interprete di alcuni dei maggiori film della storia italiana, con registi notissimi, tra cui Steno, Comencini, Lattuada, Zampa, Loy, Scola, Monicelli. Durante la sua carriera ha rappresentato vizi e virtùAlberto Sordi del nostro paese dal dopoguerra ad oggi, passando per gli anni del boom economico. I suoi personaggi, dall’americano a Roma al medico della mutua, dall’emigrato in Australia al tassinaro (e la lista potrebbe proseguire a lungo) rimangono nella memoria di tutti come icone del cinismo italico. Fu anche, spesso, regista di se stesso, come nel caso dell’esilarante “Dove vai in vacanza?” (1978), terzo episodio della serie “Le vacanze intelligenti“, nel quale interpretò un fruttivendolo romano che, con la moglie (che viene scambiata per un’opera vivente), si trova a visitare la Biennale d’arte di Venezia.
Sordi aveva 83 anni, ha lasciato tutti i suoi averi alla fondazione che porta il suo nome. Il suo erede artistico sarà invece, come Albertone aveva sottolineato più vole, Carlo Verdone.

Alberto Sordi – ecco le dichiarazioni del ministro Giuliano Urbani – ci ha aiutato a capire l’Italia dal dopoguerra ad oggi facendoci sorridere.
Con Sordi scompare una delle star mondiali del nostro cinema ma soprattutto un grande italiano.
I suoi personaggi sono un affresco dei pregi e dei difetti del nostro popolo passati in rassegna attraverso i decenni:
dal Nando Moriconi di “Un americano a Roma”, simbolo di una generazione che aveva dovuto subire una guerra al fianco dei tedeschi sognando gli Stati Uniti, allo Sceicco Bianco o al Guido Terzilli medico della mutua.

Quanti altri personaggi mi vengono in mente in questo momento.
Credo che rimarranno tutti scolpiti nella memoria degli italiani, essendo stati presi a prestito dalla vita quotidiana.
Accanto alla grandezza artistica di Sordi, mi piace ricordare il suo sorriso semplice ed entusiasta, simbolo di un Paese che dopo aver conosciuto momenti tragici si è conquistato la democrazia, il boom economico e il desiderio di sognare.
Nei prossimi giorni saranno rese note le iniziative con le quali il Ministero per i Beni e le attività culturali tributerà il giusto ricordo a chi ha dato tanto al cinema italiano.


[exibart]

10 Commenti

  1. e quando sei lì, da solo, nell’immensità del mare, capisci…, capisci quanto sei stronzo a fare queste imprese che non servono a un cazzo!

  2. Geniale, LE VACANZE INTELLIGENTI, oltre che capolavoro di ironia in se, è una lezione di umiltà per tutti noi del ‘circuito’.
    Non si può non dare ragione allo stupore dei due protagonisti dinanzi a un paio d’occhiali nel muro, un cerchio di sassi, un gruppo di pecore, alcuni imbuti, una palma.
    Il suo sguardo è cinico ma sincero. Comunque, se non l’avete visto, guardatelo, è da non perdere.
    Ciao Re’, addio,
    claudia

  3. Io spero che Bonami, nella prossima Biennale, metta un segno, che in qualche modo ricordi quella vacanza in Biennale di Sordi (immagino una cosa piccolissima, quasi insignificante, ma presente). In fondo, dello spettatore dittatore, Sordi è stato uno dei più fedeli sudditi: un grande artista italiano.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui