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fino al 30.III.2003 Alex Katz Modena, Galleria Emilio Mazzoli
bologna
Alex Katz, alla sua terza personale da Mazzoli, espone una serie di lavori recenti. Rimandi continui attorno ai temi dell'uomo e del paesaggio. Per un nuovo umanesimo realista e freddo. Con tele di grandi dimensioni e piccoli bozzetti su tavola…
Prevalentemente pittore, Alex Katz appartiene a quello scenario di arte americana che, dopo il movimento dell’Action Painting, ha rivitalizzato tra i primi l’esperienza pittorica figurativa. Coniugando espressionismo astratto e nuovo realismo, la sua pittura si sviluppa in parte attraverso squarci di vita vissuta nella New York degli anni sessanta, e in parte attraverso la quiete e la vastità dei panorami del Maine, suo stato d’origine.
Ad aprire la mostra un grande paesaggio, Snow Scene #2, composto da una striscia di neve, una staccionata sulla collina, alcuni alberi appena dietro. Alla chiarezza e semplicità di questa composizione si susseguono nell’esposizione vedute notturne, urbane o che richiamano quella che è la terra natia. In Memory l’artista sostituisce alla tavolozza dalle tinte chiare di Snow Scene, toni scuri dove dominano grigio e nero. Tutto sembra dileguarsi in una densa nebbia. Questo grande quadro, dipinto con colori che potremmo definire muti, è per l’artista una sorta di metafora. Come nei ricordi, i luoghi, le cose, le persone speciali si dissolvono nel passato, vi svaniscono.
Anche in Buttercups, il più grande dipinto presente in mostra, Katz sembra giocare con l’ambiguità che il mezzo pittorico gli concede: in una vasta e quasi piatta distesa di verde brillante, l’artista semina rapide macchie gialle (‘bottoni d’oro’). Qui il paesaggio si presenta come un quadro informale, pittura astratta di colore e luce.
Accanto ai paesaggi una serie di ritratti, parenti e amici dell’artista, solitamente in primo piano e con una visione piatta e frontale. Come nelle vedute all’aperto, un ruolo fondamentale per la definizione delle forme è lasciato alle ombre. In Tracy, su parte del viso, sul collo e su tutta la schiena cade una precisa e ben delimitata ombra. Quasi a voler dividere il soggetto in una parte chiara e una scura, l’artista sembra alludere a come dietro all’apparenza solare e allegra di Tracy, possa celarsi un’intimità oscura, inquietante.
Spesso nei quadri di Katz l’ombra è sostituita nella sua funzione da parti dell’abbigliamento o da accessori, quali potrebbero essere la grande sciarpa marrone che avvolge la moglie nel ritratto Ada on Green o gli occhiali neri e il capello nel ritratto Dark brown hat, che si caratterizza per i colori vivaci e i giochi di ombra e luce. Ma in una immagine così piena di colore e luce, ecco la presenza degli occhiali da sole. Elemento che nasconde lo sguardo, lo sottrae alla nostra vista. Come un’ombra o, come la nebbia che rende ambigue le forme nei paesaggi, gli occhiali ci impediscono di guardarla negli occhi, e quindi conoscerla.
Ecco allora che l’apparente essenzialità di queste opere, la loro quasi disarmante semplicità (un prato fiorito, un paesaggio innevato, il ritratto di una giovane abbronzata ecc.), nasconde allusioni ad una realtà più profonda.
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Emilio Mazzoli Galleria D’Arte Contemporanea
Modena, Via Nazario Sauro 62
A cura di Richard Milazzo
Periodo: 27 Gennaio – Marzo 2003
Catalogo: Emilio Mazzoli Galleria d’Arte Contemporanea
Testi di Achille Bonito Oliva e Richard Milazzo; galleriamazzoli.com
Info: Telefono 059/243455 – Fax 059/214980; info@galleriamazzoli.com
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