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Alla ferita ancora aperta per la morte di Alberto Sordi, oggi se ne aggiunge un’altra. Con la morte di Fiorenzo Fiorentini, infatti, perdiamo non un attore, ma un artista che tanto ha dato alla cultura dell’Italia. Un’attività intensa partita dalla radio, approdata al teatro, passando per il cinema fino alle esperienze televisive.
Fiorenzo Fiorentini è stato un eccezionale interprete della cultura capitolina ed un protagonista del mondo dello spettacolo.
Con ironia ed intelligenza restano indimenticabili i suoi spettacoli dedicati a Trilussa, Belli, Petrolini. Un vero istrione capace di rinnovarsi e adeguarsi ai cambiamenti in circa cinquant’anni di carriera e come dimenticare poi la sua voce e le canzoni da lui scritte, tra loro ricordo la malinconica Cento campane e la divertente Vengo anch’io, no tu no .
Dobbiamo essere grati a Fiorenzo Fiorentini non solo per aver offerto al pubblico italiano le capacità e la verve teatrali, ma anche per essersi impegnato a donare alla sua amata città nuovi spazi e nuove opportunità ai giovani talenti, come il centro Studi Ettore Pratolini, il Premio Aldo Fabrizi e le Sale teatrali nel Quartiere romano di Testaccio dedicate proprio a Petrolini e Fabrizi.
Giuliano Urbani
[exibart]