28 marzo 2003

fino al 29.III.2003 Melania Lanzini e Charles Loverme – The last future Firenze, La Corte Arte Contemporanea

 
The last future è una riflessione sul tema del tempo nel culmine misterioso e inquietante della morte. Il tempo scorre e anche il futuro prima o poi finisce. L’ultimo futuro è, in definitiva, la fine del tempo, il momento di passaggio dall’essere al non essere, dalla vita alla morte…

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“Il tempo presente e il tempo passato / Son forse presenti entrambi nel tempo futuro. / E il tempo futuro è contenuto nel tempo passato.” Si apre con questa citazione dai Quattro quartetti di T.S. Eliot il testo critico con cui Daniele Perra presenta l’esposizione di Melania Lanzini e Charles Loverme. The last future è una riflessione sul tempo e trova un’opportuna e adeguata collocazione nel suggestivo spazio di Rosanna Tempestini Frizzi, che riunisce in sé il passato delle antiche architetture fiorentine e l’attualità, con implicazioni talora futuribili, dell’arte contemporanea.
Il tema del tempo è affrontato dalla coppia di artisti nel culmine, secondo il relativo The Last Future Melania Lanzini e Charles Loverme 2003 still da video installazione punto di osservazione dell’uomo, misterioso e inquietante della morte. Il tempo scorre e anche il futuro, prima o poi, finisce. L’ultimo futuro è, in ultima analisi, la fine del tempo, il momento di passaggio dall’essere al non essere, dalla vita alla morte.
Entrando nella galleria si prova un senso di disagio: le luci soffuse, la musica in sottofondo, un piccolo gruppo di cipressi, una fotografia adornata di fiori. L’atmosfera è funerea, l’ambiente evoca un’atmosfera di lugubre fatalità. Alcuni volti giovani ci scorrono di fronte: sono solo memorie lontane, icone di corpi che non sono più. Una fotografia dai colori accesi, guarnita di rose, richiama le immagini sacre (nella versione popolare del santino) e sottolinea la necessità, tutta terrena, del culto delle icone. Sul soffitto è proiettato un video, anch’esso dai colori forti e intensi: un intreccio di corpi fluttuanti tra le nuvole, che sembrano volare in assenza di gravità. È un paradiso di michelangiolesca memoria, o forse, come afferma Daniele Perra, “il riscatto dalla vita terrena, dalla sofferenza, dal disfacimento della carne. È la fine in quanto inizio di qualcosa d’altro”.

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Melania Lanzini, Charles Loverme “The last future” La Corte Arte Contemporanea di Rosanna Tempestini Frizzi, via de’ Coverelli 27r, Firenze. Fino al 29 marzo 2003. Orario: martedì-sabato ore 16-19 e per appuntamento.
Per informazioni tel. 055 284435; e-mail: rostem@tin.it


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