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fino al 29.VI.2003 Andy Warhol – Un mito americano Brescia, Palazzo Martinengo
milano
Scioccò tutti utilizzando la quotidianità. Le sue frasi lasciavano chiunque esterrefatto. Tutto sulla mostra che lo incorona mito dei nostri tempi e lo riconosce simbolo della nostra società. A Brescia intanto parte la warholmania…
Brescia è tappezzata di manifesti pubblicitari sulla mostra in corso di Andy Warhol (Pittsburgh 1928 – New York 1987). La sera proiettano perfino alcune celebri opere del maestro sul vecchio gasometro del 1932, ormai considerato un residuo d’archeologia industriale.
E’ proprio vero: la “Warholmania” ha contagiato anche i pubblicitari dell’evento che non si sono lasciati sfuggire gli insegnamenti riguardo al fenomeno del consumismo di massa che l’artista americano ha trasmesso con le sue opere. A Palazzo Martinengo sono esposte un centinaio di opere grafiche realizzate tra gli anni sessanta e gli anni ottanta. Accanto a quei soggetti che l’hanno reso celebre nel mondo dell’arte come Marilyn Monroe e le lattine di zuppa Campbell’s, compaiono i travestiti di colore della serie Ladies and Gentlemen, i dieci ritratti dei più celebri ebrei del ventesimo secolo e gli immancabili ritatti di Mao e dei Miti con i vari Topolino, Dracula o Superman.
La scelta vincente della mostra? Il fatto di esporre tutte opere grafiche, e il perché è semplicemente spiegato nel significato stesso del lavoro di Warhol.
Il titolo dell’evento sottolinea, infatti, come ci si debba orientare nella lettura del percorso che ci viene offerto. L’artista viene inserito nel clima culturale americano di quel periodo e ne risulta l’espressione più pura della generazione del benessere (più attuale che mai) capace di generare miti effimeri destinati a scomparire dalla scena in un batter d’occhio. E’ il mito americano del consumismo, il mito di generazioni che si accontentano di vivere con lo stretto necessario per vivere bene e vivere di certezze.
In una società di massa, in un’economia che massifica costumi e tradizioni e in una cultura anch’essa massificata, l’arte deve attenersi a questa realtà. E Warhol fa ciò riprendendo le immagini dei media senza pretendere di conferire loro un valore artistico ma svalutando il valore culturale dell’opera d’arte che viene confusa e abbandonata tra i prodotti della società di massa.
In questo senso la scelta delle opere grafiche risulta vincente: rappresentano alla perfezione il pensiero dell’artista. Ma la mostra non è solo questo. Accanto al lato più tradizionale dell’artista ci viene presentata la sua attività di regista, di pubblicista e di musicista: peccato che questo Warhol venga solamente accennato e non approfondito in modo da presentarcene un ritratto a tutto tondo.
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Andy Warhol, Un Mito Americano
Palazzo Martinengo
Via dei musei 30-Brescia (centro storico vicino al foro romano)
Orario: 9.30 – 19.30
Lunedì chiuso.
Biglietti: intero: € 7, ridotto € 5, gruppi over 65 e weekend famiglia € 4, ridotto per scuole € 3.
Visite guidate gruppi € 40, visite guidate scuole € 16.
Catalogo della mostra – Edizione Mazzotta, testi a cura di
Achille Bonito Oliva e Ada Masoero:€ 22.
Per informazioni: Brescia Mostre, Piazza del Vescovato 3, 25121 Brescia
Tel. 030 297551; fax 030 2975517.
www.bresciamostre.it E.mail informazioni@bresciamostre.it
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