08 settembre 2003

fino al 9.IX.2003 Terra di Maestri Spello (pg), Villa Fidelia

 
Venti anni, quelli del fascismo. Periodo che non ha impedito la produzione artistica umbra, e che ha confermato una sensibilità mai sopita. Capace di esprimere una definita identità tra le incertezze e le novità primordiali dell’arte…

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Il periodo va dal 1923 al 1945 e continua un progetto cominciato lo scorso anno che partiva all’inizio del secolo. Un progetto difficile che ha fortemente impegnato i curatori della mostra Antonio Carlo Ponti e Fedora Boco nel selezionare con accurate ricerche le centoquarantadue opere esposte. Una scelta complicata anche dalla difficile reperibilità di alcune opere spesso introvabili.
Tuttavia lo spirito della mostra sembra quello di spronare il visitatore a conoscere una realtà artistica che abbraccia non solo la pittura, ma anche la scultura, l’incisione e la ceramica, in un periodo in cui i condizionamenti, non tanto di tipo accademico, Carlo Frappi potevano esortare un espressione artistica cristallizzata. Benito Mussolini disse proprio a Perugia “che la cultura fascista non deve essere né tutta volta al passato né tutta volta all’avvenire, ma attuale, e cioè animata dal doppio spirito del passato e dell’avvenire”. Nonostante il clima che coinvolgeva tutti gli strati sociali e culturali della nazione, e il tentativo di fagocitare la produzione artistica in una “arte di regime” attraverso le mostre Sindacali, dalla mostra è possibile notare una creatività curiosa e vivace non limitata ai confini umbri.
Nelle opere esposte non c’è nulla di fascista in senso stretto, è invece lo spirito umbro che prevale. I soggetti degli artisti sono vari e anche all’interno dei confini regionali ognuno mantiene una sua specifica indipendenza poetica. Riccardo Francalancia ha una visione pura del paesaggio che rappresenta, Giovanni Ciangottini sembra dare un taglio metafisico alla fermezza con cui interpreta la realtà, Carlo Frappi riesce ad essere spontaneamente incantevole nei ritratti. Arco etrusco al tramonto (1939) di Andrea Scaramucci, è sicuramente uno tra i quadri esposti più suggestivi per la sintesi equilibrata tra la monumentalità del soggetto e i colori del caldo sole al tramonto. Il ternano Orneore Metelli è l’unico cheAldo Riguccini rappresenta l’epopea fascista nei suoi quadri, ma il risultato è molto lontano rispetto alla sua volontà. Il suo è un trionfalismo innocuo.
Nell’insieme dell’esposizione tuttavia traspare una visione schietta, immediata, “rurale” che ha portato ad un tipo di rappresentazione pittorica più vicino alle persone, alla vita vera, a tratti con religioso sentimento, all’ombra dell’illustre esempio francescano. Il valore creativo ha una sua specifica qualità che oltrepassa la concezione di tempo. Tra gli altri artisti presenti: Leoncillo, Aldo Ajò, Maceo Angeli, Dante Baldelli, Amerigo Bartoli, Alessandro Bruschetti, Antonino Calcagnadoro, Ugo Castellani, Aurelio De Felice, Giuseppe Frenguelli, Lanciotto Fumi, Renato Guttuso, Aldo Riguccini, , Adalberto Migliorati, Venusto Mignini, Enzo Morelli, Gracco Mosci, Giulio Petrucci,Giuseppe Preziosi, Nemo Sarteanesi, Ugo Scaramucci.

daniele di lodovico
mostra vista il 19 luglio 2003


“Terra di Maestri – Artisti umbri del novecento 1923 – 1945”
fino al 9 settembre
a cura di Antonio Carlo Ponti e Fedora Boco
Villa Fidelia e il suo parco
Via Flaminia 70, 06038, Spello (Pg).
Informazioni : Villa Fidelia 0742651726
Orario di apertura: luglio/agosto 10.30 – 19.00 (lunedì chiuso).
Settembre/ottobre/novembre 10.30 – 18.00 (lunedì chiuso).
Ingresso libero
Catalogo in vendita presso la mostra: 25 euro (EFFE Fabrizio Fabbri Editore)
Accademia delle Belle Arti P. Vannucci di Perugia, Comune di Spello, Provincia di Perugia, CERP (arti visive Spello)
in collaborazione con: Provincia di Terni, Comune di Terni,
con il patrocinio di: Regione dell’Umbria


[exibart]

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