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fino all’11.X.2003 Balkan visions Bolzano, galleria Museo Ar/ge Kunst
trento bolzano
Incertezze emotive, individuali e sociali quale risultato di conflitti politici e tensioni etniche. Dieci artisti contemporanei della zona geografica dei Balcani testimoniano le paure, frutto di un passato difficile e di una forte crisi…
Alla galleria Museo nel centro storico di Bolzano dieci artisti sono stati invitati a rappresentare la mancanza di identità balcanica grazie a una collaborazione con la Neuen Galerie des Landesmuseums Joanneum di Graz. La mostra in effetti costituisce l’appendice di un’esibizione estesa svoltasi nella città dell’est austriaco, baluardo proprio contro l’Impero Ottomano che ha avuto modo in questa occasione di aprirsi a un dialogo con il vicino mondo balcanico. Era per questo presente all’inaugurazione una dei tre curatori della mostra originale, Eda Cufer di Ljublijana, accompagnata dal critico d’arte di Graz Peter Weibel, che ha a lungo parlato del filo conduttore nella scelta degli artisti, affrontando tematiche quali il concetto di non-luogo, l’odio interetnico e gli istinti negativi che contrappongono le nazioni confinanti.
Il grande pannello in mostra di Ivana Keser con interrogativi su locale e globale, propaganda e indottrinamento, attivismo e consumismo, illustra al meglio proprio questo discorso di apertura. Un particolare colore e sapore zingaresco è stato invece dato al momento inaugurale grazie alla presenza di Athanasia Kyriakakos, che in costume ha servito il caffè turco e predetto glorie e tempeste ai curiosi. Mariela Gemisheva, artista e stilista, unisce al meglio la parodia e l’ironia che possono avvolgere il mondo di una giovane bulgara. Questa visione è resa maggiormente violenta dalla raffigurazione fotografica di Tanja Ostojic, serba, con Looking for an European husband. Ecco ricordato anche l’aiuto umanitario in pacchetti e pacchettini da parte di Tome Adijevski. Per la sezione video si parla di dittatori. Andrei Ujica testimonia la caduta di Ceaucescu in Romania; Anri Sala di Enver Hoxha in Albania. Kristina Leko parla di coloro che rimangono a Sarajevo. I cani randagi che invadono Bucarest vengono ritratti dalla camera di Alexandru Solomon; infine per il sofferto folklore cossovaro, Erzen Shkololli ritrae una cantante popolare.
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mostra visitata il 5 settembre
Balkan Visions
a cura di Eda Cufer
Ar/ge Kunst – Galleria Museo
via Museo Bolzano
T +39.0471.971601
F +39.0471.979945
mar_ven 10 – 13 e 15 – 18
sab 10 -13
ingresso libero
catalogo in galleria
www.argekunst.it
info@argekunst.it
[exibart]